Il tempo passa e i costumi sociali mutano, le generazioni si susseguono e anche un’organizzazione antica come i Boy Scout d’America (figlia a sua volta del Movimento Scout internazionale ) deve aggiornare i propri piani educativi in relazione a quello che le capita intorno. Prodotto di questa continua necessità di rinnovamento sono due nuovi “badge” a tema videoludico , per ottenere i quali i giovani scout dovranno fare molto più che passare il tempo davanti allo schermo con un joypad in mano.
Spostando l’attenzione dalle tecniche di camping all’aperto ai videogame, il programma Cub Scouting (per i bambini tra i 5 e gli 11 anni e mezzo) prevede ora la possibilità di conquistarsi un laccio da cintura o una spilla accademica, con impegno crescente e proporzionato all’obiettivo.
Il laccio è il target più semplice da raggiungere, visto che i giovani scout non dovranno far altro che spiegare agli altri “perché è importante avere un sistema di classificazione per i videogame”, creare un’agenda comprendente “lavoretti, compiti e videogaming” e – piuttosto banalmente – giocare a un nuovo titolo previa precedente approvazione da parte di un parente o un tutore.
La spilla accademica contiene poi un maggior numero di elementi educativi connessi all’attività videoludica, ed è ovviamente la più impegnativa da ottenere: il volenteroso scout-giocatore dovrà mettersi alla ricerca di un titolo adeguato alla sua fascia d’età, esaminare le differenze fra due sistemi di giochi differenti, condividere la sua attività ludica con un membro della famiglia e “insegnare” a qualcun altro la non banale arte del gioco elettronico applicato.
Completano la lista di compiti la composizione di un elenco di “trucchi” per aiutare gli altri a giocare al proprio gioco preferito, fare pratica con un titolo multiplayer con un amico per almeno un’ora, giocare a un titolo basato su skill matematiche e di spelling, la comparazione dei prezzi di uno stesso titolo in tre negozi differenti e infine l’installazione di un sistema di gioco con la supervisione di un adulto.
Alfonso Maruccia