Washington (USA) – Non è chiaro cosa volessero fare ma quello che hanno fatto, scansionare i network di due dei laboratori centrali nel programma di Difesa nucleare americano, non è passato inosservato.
I cinque hacker, di età compresa tra i 15 e i 17 anni, pare si siano “impossessati” di 200mila internet account e 95 mila password “tratti” dai servizi internet di Pacific Bell. Con questi account sono riusciti a scansionare, senza essere subito identificati, i network dei Sandia National Laboratories e dell’Oak Ridge. Si tratta di due dei centri nevralgici della ricerca nucleare statunitense finalizzata anche a scopi bellici.
I protagonisti della vicenda non sono stati arrestati ma semplicemente contattati dalle autorità che hanno definito la loro operazione “una visita davvero poco piacevole: è come se fossero andati davanti ad un negozio chiuso di notte e avessero tentato di forzare il lucchetto”.
L’attacco arriva a pochi giorni dalla richiesta dell’amministrazione Clinton di fondi speciali per la creazione di una forza “antiterrorismo cyber” e a poche ore dalle dichiarazioni del procuratore generale degli Stati Uniti, Janet Reno, che ha chiesto la creazione di “LawNet”, una rete informatica specializzata per l’individuazione, l’identificazione e la cattura dei criminali, e non solo quelli informatici.