Giuda.it/ Maledetti virus!

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di Nicola Brusco - Dal sito della satira le clamorose vicende dei forzati dell'antivirus. Perché i software aggressivi si diffondono su internet anche a causa del sesso
di Nicola Brusco - Dal sito della satira le clamorose vicende dei forzati dell'antivirus. Perché i software aggressivi si diffondono su internet anche a causa del sesso


Roma – Ho aperto la posta e anche oggi mi sono ritrovato decine di mail di mittenti sconosciuti, con allegati sospetti che puzzano di virus a decine di metri di distanza dal monitor del pc. Maledetti virus! Quei piccoli programmini che raggiungono il nostro computer indesiderati come scafisti albanesi, si riproducono come moscerini su di una banana marcia e quando riescono bloccano la macchina per giorni e giorni come nemmeno l’ultima patch di Explorer sa fare.

Il mio amico Mario Pansa, per colpa di alcuni file infetti e di una versione non aggiornata dell’antivirus, si è trovato a dover fronteggiare situazioni a dir poco spiacevoli. Un giorno gli è arrivata una mail con il testo: “Ciao,sono Caterina,calda e sensuale casalinga bretone, vuoi conoscermi?” con allegato il file “godimentofinale.scr”.

Come disse il poeta, Dio ha dotato l’uomo di pene e cervello, ma non di sangue a sufficienza per entrambi; il sangue di Mario è defluito quindi istantaneamente dalla sua testa, bloccando per alcuni istanti le cellule cerebrali che avrebbero dovuto ben sapere che non ha alcuna casalinga bretone nell’elenco dei contatti.
Quando il suo cervello ha ricominciato a lavorare con la consueta lena, era troppo tardi: il malcapitato aveva già cliccato sul file, che dopo aver mangiucchiato qua e là sull’hard disk si è autospedito a tutti i contatti presenti nell’elenco di Outlook: Marina, Gervaso, Cunegonda e Filippo hanno ricevuto a loro volta: “Ciao, sono l’eccitatissima Bretone di cui si parlava”.

Ora, Marina non ha particolari tendenze saffiche, per cui ha cancellato il file in un batter d’occhi. Gervaso l’ha invece aperto a sua volta rimanendo invischiato nella trappola digitale, mentre Cunegonda è rimasta infettata suo malgrado, dato che Outlook ha preso l’iniziativa di aprire la mail al posto suo. Questo perchè la sua versione di Windows era priva dell’ultimo aggiornamento rilasciato pochi giorni prima da Bill Gates, che s’era accorto della presenza nel software di un baco grande quasi come il suo conto in banca.

Veniamo a Filippo: lui è un personaggino scaltro, che usa il computer da parecchi anni. Perciò ha scritto al mittente dell’email e gli ha chiesto “ohcchettu mi mandi?”. E qui il ghiandoloso e sebaceo vermiciattolo si è dimostrato più furbo: ha pescato sull’hard disk di Filippo un indirizzo email qualsiasi affinchè il mittente risultasse il professor Giacomo Dindiot, di cui Filippo possiede sul suo pc il trattato sulla sghirropendula burrense. E Giacomo, che riceve dalle trecento alle mille email al giorno perchè è una personalità di spicco nel campo della rinoplastica, non ha mai risposto a questa richiesta di spiegazioni.

Quindi Filippo, che è scaltro ma è anche lui un’ometto e risente degli effetti della primavera, non è riuscito a trattenere la curiosità e ha aperto il fatidico file, che intanto ha cambiato nome in “eccitazionedeviata.pif”, poichè il verme si adatta alle caratteristiche dei destinatari e con una veloce sbirciata al disco fisso si è reso conto che Filippo è un tipo abbastanza alternativo.

Ma la triste vicenda del nostro Mario Pansa non si conclude qui. Come sapete, oltre ai virus che fanno affidamento sulla vulnerabile eccitabilità maschile, ce ne sono altri che ravanano nell’hard disk dell’involontario untore per poter spedire mail in qualche modo coerenti con i suoi interessi e le sue attività. E anche stavolta il nostro Mario Pansa è stato vittima di un episodio dalle conseguenze catastrofiche.

Egli è felicemente sposato da quindici anni, ma sta vivendo una tormentata relazione con una ballerina cubana di flamenco che, attualmente impegnata in una turnè europea, gli spedisce mail infuocate dai camerini dei teatri in cui lavora. Mario raccoglie tutte le mail nel file “lavorointerinale.doc”, per poterle leggere e rileggere nei momenti tristi della sua altrimenti gaia esistenza; e il virus che ha fatto? Ha aperto il file e lo ha spedito a tutti i suoi contatti. In particolare alla già citata Cunegonda, amica e principale confidente della moglie. Così il danno è fatto: il matrimonio è andato a rotoli, mentre la ballerina ha scritto a Mario che si è innamorata di un incantatore di serpenti di Gazzo Veronese e che è meglio che si dimentichi di lei. Mario non può far altro che maledire il fottuto virus che gli ha rovinato la vita e cercare sulle pagine gialle il numero di cellulare della casalinga bretone.

A quanto pare anche su Internet il sesso è il veicolo principale di contagio, e come per le comuni malattie l’assenza di precauzioni fa sì che questi virus si moltiplichino esponenzialmente.

Diavolo,a me ne arrivano dai dieci ai venti al giorno! Mi riempiono la casella di posta e così le mail importanti non arrivano più.
In particolare c’è un tizio che si collega, presumibilmente con l’adsl, e mi manda ogni giorno una decina di file da un mega l’uno. E alle mie suppliche non risponde, dare l’adsl in mano a uno così è come mettere un jumbo 747 carico di tritolo nelle mani di Bin Laden.

Se raccogliessi tutti i virus che mi arrivano potrei aprire un allevamento di file infetti. Li infilo in una gabbietta, li spurgo come si fa con le lumache e mi faccio un bel piatto di vermi e lombrichi virtuali, con quella bavetta marrone che mi piace tanto.

Nicola Brusco
Giuda.it, il sito che non tradisce

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Pubblicato il
7 mag 2002
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