Gli acquisti via SMS? Costano cari

Gli acquisti via SMS? Costano cari

In NordAmerica il problema dei servizi TLC non richiesti si estende ai servizi premium via SMS. Secondo i consumatori urge una regolamentazione. Il fenomeno potrebbe evidenziarsi anche in Italia
In NordAmerica il problema dei servizi TLC non richiesti si estende ai servizi premium via SMS. Secondo i consumatori urge una regolamentazione. Il fenomeno potrebbe evidenziarsi anche in Italia

Toronto – Consumatore avvisato, mezzo salvato. L’acquisto di prodotti e servizi via SMS è all’attenzione delle associazioni di consumatori in tutto il mondo per i rischi implicati da queste transazioni, in continuo aumento. I difensori del consumo avvertono gli utenti: anche dietro questi acquisti, come per quelli online o le sottoscrizioni telefoniche di contratti, si possono nascondere insidie pericolose. E molto costose.

Degli acquisti via SMS parla un rapporto pubblicato la scorsa settimana da Reuters , che ne spiega i campi di applicazione: download di suonerie, giochi, operazioni di televoto fanno parte di un mercato in progressiva espansione, che ha visto fiorire i “Premium rate SMS”. La domanda si lega ad un’offerta crescente, dal Nord America (USA e Canada) all’Europa.

Non raramente il consumatore può incappare in due tipi di rischio, in relazione a tali servizi: il primo, molto frequente, è quello di una sottoscrizione inconsapevole di un servizio legittimo. “Nove lamentele su dieci, fra quelle che riceviamo, riguardano casi in cui qualcuno in famiglia – solitamente ragazzi – ha sottoscritto servizi, a volte non intenzionalmente”, riferisce Taanta Gupta, portavoce di Rogers Wireless , il principale operatore mobile canadese.

Un altro rischio è implicato dalla scarsa chiarezza delle condizioni dichiarate: a fronte di servizi che prevedono il pagamento di cifre una tantum di importo modesto, esistono anche offerte che celano costi superiori (anche di molto), magari dichiarati in diciture (presenti in spot televisivi, sulle pubblicità riportate dalla stampa o via web) di scarsa leggibilità. In questi casi la responsabilità è però dell’operatore telefonico: “È una grande truffa” commenta in un’intervista Edgar Dworksy, fondatore dell’organizzazione di difesa del consumo ConsumerWorld e direttore del sito per consumatori MousePrint .

Dworsky lamenta il crescente fenomeno del “cramming”, l’addebito in bolletta di servizi non richiesti che, assai noto e documentato anche in Italia , si sta estendendo anche all’ambito dei servizi premium via SMS. Un problema che, secondo l’editor di MousePrint, richiede urgentemente una regolamentazione.

L’Italia ha appena varato la propria , essendo entrata in vigore a fine gennaio l’attesa delibera dell’ Agcom che riguarda però, genericamente, tutti i cosiddetti “contratti a distanza” sottoscritti telefonicamente dagli utenti attraverso i call center degli operatori telefonici. Basterà ad arginare il fenomeno che, dall’America, potrebbe raggiungere anche l’Europa e, quindi, il mercato italiano?

D.B.

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Pubblicato il
27 feb 2007
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