Roma – Quando alla fine del 2000 Apple, Cisco, Sun, Philips e Kasenna diedero vita alla Internet Streaming Media Alliance ( <a href="http://www.ISM-Alliance.org), un'alleanza che intende promuovere lo sviluppo di uno standard aperto per lo streaming on-line di contenuti multimediali, appoggiarono da subito il formato MPEG-4. Quella scelta fu poi più volte messa in discussione a causa dei numerosi contrattempi che hanno caratterizzato la nascita dell'MPEG-4, primo fra tutti il grande ritardo con cui il consorzio MPEG-LA ISMA della nuova tecnologia.
Lo scorso anno l’ISMA ha confermato tutto il proprio sostegno all’MPEG-4 attraverso ha definito i termini di licenza con l’MPEG-4 Industry Forum ( un accordo ), il consorzio di aziende che promuove l’adozione dello standard MPEG-4: le due organizzazioni hanno deciso di collaborare per aggiornare e migliorare la tecnologia MPEG-4 e favorire la compatibilità fra piattaforme.
Ora l’ISMA conta di raggiungere questi obiettivi attraverso alcuni importanti passi: mettere a disposizione per eventuali revisioni le sue specifiche tecniche per il criptaggio e l’autenticazione dei file compatibili con MPEG-4; preparare un programma di certificazione per le aziende che forniscono prodotti e piattaforme basati sulla tecnologia MPEG-4; costituire una commissione che affronti i problemi relativi alla gestione dei diritti digitali.
Quest’ultima iniziativa, in particolare, potrebbe avere una particolare rilevanza nella diffusione dello standard MPEG-4. L’integrazione di una tecnologia di digital rights management (DRM) è infatti requisito indispensabile perché un formato possa trovare consensi da parte dell’industria più ricca del settore: quella cinematografica.
L’ISMA sostiene di aver discusso a lungo con le major di Hollywood e la Motion Picture Association of America per definire delle specifiche tecniche che possano soddisfare tutte le esigenze di questa industria ed essere integrate direttamente nello standard MPEG-4. Le specifiche si baseranno sull’MPEG-4 IPMP (Intellectual Property Management Protections) e forniranno schemi di protezione interoperabili in grado di proteggere i contenuti sia nella modalità streaming che in quella download.
Lo sviluppo di una soluzione di DRM per l’MPEG-4, secondo gli analisti, potrebbe finalmente mettere l’MPEG-4 sullo stesso piano di formati più maturi e consolidati come il Windows Media di Microsoft e il RealVideo di RealNetworks. Oltre a queste due, sono diverse le tecnologie di compressione video che possono considerarsi temibili avversarie dell’MPEG4: fra questi vi è l’Advanced Video Coding dello standard [H.264[#” target=”ontop”>M4IF , propagandato come il 25% più veloce rispetto all’MPEG-4; il DivX, capace di far leva sulla grande popolarità conquistata su Internet e su di un’avanzata soluzione commerciale per lo streaming on-line e i codec video VP di On2 Technologies, ritenuti notevolmente più efficienti dell’MPEG-4 sulle reti a banda stretta.