Ha già superato le mille sottoscrizioni mentre scriviamo una nuova iniziativa che chiede di rivedere le attuali normative sul diritto d’autore e il modo in cui sono interpretate dalla SIAE , una petizione che sta raccogliendo numerosi consensi anche nella blogosfera italiana.
La petizione, avviata tre giorni fa subito dopo la pubblicazione su Punto Informatico dell’approfondimento Siae: paghi chi pubblica online foto di opere ripreso poi da l’Espresso , chiede che siano esentate formalmente dal versamento dei diritti d’autore le attività non profit condotte a scopo educativo, formativo e didattico.
Promossa da ANITEL (Associazione Nazionale Insegnanti Tutor e-Learning), la Petizione spiega: “Alla luce delle recenti denunce dalla Siae a siti didattici e culturali non profit per l’utilizzo di immagini digitali di pittori protette dai diritti d’autore, con richiesta di ingenti somme pecuniarie, esprimiamo all’opinione pubblica le nostre preoccupazioni di educatori e formatori. La Siae infatti, applicando “alla lettera” una legge le cui origini risalgono all’anteguerra (legge del 22/4/1941, n. 633 e successivamente adeguata con la legge 22 maggio 2004, n. 128) e non individuando alcuna differenza tra uso didattico-formativo-istituzionale e uso commerciale, pretende il pagamento di diritti d’autore su opere protette. In particolare essa sostiene che l’utilizzazione, anche parziale, di un’opera costituisce lesione del diritto morale dell’autore e che la riproduzione non autorizzata delle opere in questione lede gli esclusivi diritti patrimoniali che la legge riconosce agli stessi”.
Tra le molte conseguenze di questa situazione la Petizione ne elenca quattro:
“1- qualsiasi sito scolastico o blog didattico che utilizza per puro scopo didattico file sonori, immagini protette, citazioni d’autore, rischia ingenti sanzioni e quindi la chiusura immediata
2- le rappresentazioni teatrali, i saggi di fine anno caratterizzati da sottofondi musicali alla presenza di pubblico o dei genitori sono insostenibili dal punto di vista economico
3- la realizzazione di cd rom didattici e la creazione di ipertesti sono estremamente costose
4- la libertà didattica e le specifiche competenze professionali degli insegnanti ne risultano condizionate”.
Rivolgendosi al Governo, dunque, la Petizione chiede anche che gli insegnanti vengano equiparati alle categorie che possono beneficiare gratuitamente di opere artistiche nel contesto professionale, senza fini di lucro. “Chiediamo inoltre – conclude la Petizione – che le richieste vengano estese a produttori di cultura off /on line a livello gratuito e che operano nello spirito del Cooperative Learning, quali associazioni e community non profit”.
Alessandro Ronchi, capogruppo verde a Forlì, sul proprio blog sostiene la petizione spiegando come le attuali normative sul diritto d’autore non solo risalgano al 1941 ma anche che i successivi aggiornamenti, compresi quelli più recenti, sono stati fatti da chi “non aveva la minima idea di cosa stava facendo, o se ce l’aveva era troppo soffocato sulle posizioni di una industria, quella della vendita di beni di consumo culturali, che probabilmente oggi dovrebbe essere più matura, alla luce dei cambiamenti di questo ultimo triennio. Altrimenti merita un inevitabile declino che faccia spazio ai soggetti, anche economici, più lungimiranti”.
Ma sono molti i blogger italiani che riprendono e supportano in modo pressoché unanime gli scopi e i contenuti della Petizione. “Non è possibile – si legge su Succede@catepol – che il mondo degli insegnanti, delle scuole e della cultura in generale non possa utilizzare liberamente materiali/immagini ecc. per realizzazioni del tutto gratuite nel campo della formazione, dell’informazione, della didattica e dell’elaborazione ipertestuale e multimediale”. “Come formatore – scrive Semioblog – non posso mettere delle fotografie di opere d’arte recenti sul mio blog scolastico oppure in una presentazione, perché infrango la legge”, dunque si invita a “firmare fiduciosi la proposta dell’ANITEL”.