Roma – Ma chi lo vuole il telefono fisso? Un residuo del passato che sta sparendo e appare destinato all’oblìo. La sentenza di condanna l’ha pronunciata Eurostat , che ha snocciolato i numeri di un cambiamento epocale.
Per recitare il canto della morte, Eurostat ha preso in considerazione i dati della UE dei 25. Dal 2001 al 2004 il numero di telefoni tradizionali è leggermente calato, mentre i telefonini non fanno che aumentare .
Accade che in alcuni paesi, come la Lituania, la Lettonia e la più moderna Finlandia, addirittura il numero di abitazioni che possiede un telefono fisso scenda sotto il 50 per cento : nelle stesse nazioni, l’importanza del servizio fisso percepita dalla popolazione va scemando, soprattutto tra i più giovani, a favore di una crescente popolarità dei cellulari.
Aumentano anche il numero di abitazioni dotate esclusivamente di una linea telefonica mobile: sono il 18 per cento, vale a dire che un cittadino europeo su cinque non utilizza più il telefono fisso per le proprie chiamate. A frenare il restante 82 per cento, curiosamente, non è la necessità della banda larga: la motivazione principale per possedere una linea fissa è la possibilità di telefonare sempre, anche nelle situazioni di emergenza. La linea telefonica fissa resta comunque il mezzo principale per accedere ad Internet.
Sul fronte del gradimento, i meno soddisfatti dei propri operatori telefonici fissi sono greci (33 per cento) e portoghesi (20 per cento), ma anche gli italiani non se la cavano bene: il 15 per cento degli utenti del Belpaese si dichiarano in qualche misura insoddisfatti dei servizi di cui usufruiscono . Nel pianeta mobile la situazione è meno drammatica: ai vertici si piazzano Spagna (9 per cento), Danimarca e Repubblica Ceca (6 per cento).
Sul versante tariffe, in tutti i comparti si misurano differenze anche sostanziali tra paese e paese. Quasi sempre, l’incumbent risulta mediamente più costoso dei nuovi operatori giunti sul mercato. È soprattutto il costo della banda larga ad essere ritenuto troppo caro, frenandone la diffusione, anche se la maggior parte dei cittadini dell’Europa a 25 ritiene tutto sommato corretti i prezzi imposti per l’accesso alla rete.
Infine, c’è una classifica nella quale l’Italia domina indisturbata: con 31 minuti di conversazione per ogni linea fissa al giorno, gli italiani sono il popolo più chiacchierone del vecchio continente. Decisamente staccate Olanda e Germania, ferme rispettivamente a poco più di 21 minuti e poco meno di 17. Situazione ribaltata nella classifica mobile, dove l’Italia occupa posizioni di coda: al primo posto si piazza Cipro, dove ogni giorno col cellulare si parla almeno 6 minuti, seguita da Finlandia (5,3 minuti) e Francia (4,2 minuti).
Luca Annunziata