“Il Generale Agosto”, questo era il nome del nemico che veniva avvistato all’orizzonte e faceva fuggire tutti dalle città e dai luoghi di lavoro. Termine coniato credo negli anni ’70 insieme a quello di “Governo Balneare”. Il nostro ormai familiare Generale sembra negli ultimi anni aver molto anticipato il suo arrivo. La città dove vivo, invivibile normalmente per il traffico, è diventata quasi umana, malgrado l’arrivo di orde di turisti, già alla fine di Giugno. Molta gente è letteralmente sparita.
Come i miei due affezionati lettori sanno bene, il mio punto di riferimento preferito (qualcuno ha detto “mania”?) è la Rete; bene, è proprio qui che avverto maggiormente l’avanzare delle truppe agostane.
Sì, perché scremato dallo spam che costituisce ormai l’85% della mia posta, il flusso della mail personali e quello dei messaggi nelle maillist si è ridotto, ormai da settimane, ad un rivoletto che a malapena riesce ancora a bagnare l’alveo in cui normalmente scorre, ormai asciutto in più punti.
Certo, il diritto alle vacanze dopo un anno di duro lavoro resta sempre, almeno per chi puo’ permetterselo, un diritto, anche se più forte in Italia che in altri paesi.
Quello che mi torna poco è che l’essere in ferie od in vacanza faccia necessariamente decrescere la voglia (stavo per scrivere “l’impegno”) di scrivere, di comunicare, di condividere, di realizzare cose voluttuarie ma necessarie che sono normalmente minacciate dal lavoro e dalla quotidianità e quindi dovrebbero rifiorire quando c’è tempo libero. Personalmente è così; molte delle poche cose migliori che ho fatto sono nate proprio durante ferie o viaggi.
Invece una forma di inerzia al fare cose diverse, ora che il lavoro concede una tregua, sembra diventata la regola.
In fisica il “momento di inerzia” definisce una misura di quanta energia è necessaria a far muovere un oggetto sul suo asse, vincendo la sua tendenza a stare fermo.
Per similitudine ed estensione potremmo dire che il “memento d’inerzia”, esprime la resistenza psicologica a ricordarsi le cose utili da fare quando le ferie ed il riposo si approssimano.
Non so quali siano le vostre inclinazioni, passioni, convinzioni filosofiche, e quindi nemmeno se e quali attività extra lavorative vi appassionino; se siete dei tipacci forse farei meglio a stare zitto.
Ma un post-it mentale, un memo valido per tutti, si puo’ scrivere anche con questi spiccioli.
Se avete la fortuna di potervi riposare durante il periodo estivo, è il momento “giusto” per decidere se e quanto tempo dedicare alle cosa “giuste” che non riuscite a fare durante l’anno. Io le faccio prevalentemente in Rete ed ho fatto un buon proposito.
E voi? Se non adesso, quando?
Marco Calamari
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