Al centro della conferenza Chirp di San Francisco di quest’anno vi era il rapporto tra Twitter e gli sviluppatori terzi , dal momento che l’idilliaco rapporto sembrava poter essere incrinato dalle recenti strategie con cui la piattaforma sembra intenzionata a colmare con prodotti propri le mancanze sulle quali gli sviluppatori terzi hanno fondato il proprio business.
“Crediamo in un ecosistema aperto” ha confermato il CEO Evan William: tanto che per tutte le novità annunciate durante la conferenza sono state divulgate le nuove API. Il 75 per cento del traffico attuale, d’altronde, proviene da applicazioni e client di parti terze. E la diffusione degli accessi al servizio di microblogging può solo aiutare per allargare l’utenza e l’utilizzo.
Affrontando direttamente le questioni (l’applicazione Twitter per BlackBerry e l’acquisto di Tweetie) che hanno sollevato i dubbi degli sviluppatori esterni al tecnofringuello, Williams ha poi spiegato che tali mosse sono state effettuate con lo scopo di fare chiarezza offrendo app marchiate Twitter : soprattutto per permettere a nuovi utenti di accedere più facilmente alle sue potenzialità. Il CEO si è poi direttamente rivolto a Twitterrific, il primo sviluppatore di un’applicazione desktop, affermando di non voler costruirne una propria. Il focus della strategia aziendale, d’altronde, è sul mobile, nella convinzione che costituirà la maggior parte dell’utilizzo futuro.
A favore degli sviluppatori terzi, poi, Twitter ha predisposto una nuova versione del sito dev.twtter.com che potrà essere utilizzato come punto di riferimento per seguire e discutere le novità introdotte da Twitter o per registrare le proprie applicazioni. Aumentati inoltre i metadati contenuti in un tweet: con l’invito agli sviluppatori di sbizzarrirsi nell’impiegarli nei propri servizi.
Oltre a verificare il rapporto tra gli operatori la conferenza ha permesso agli uomini Twitter di annunciare una serie di novità e sottolineare la crescita avuta dalla piattaforma. Sono stati così divulgati i dati ufficiali raggiunti dal servizio di microblogging: 105.779.710 utenti registrati, una crescita che sembra proseguire di circa centinaia di migliaia di utenti al giorno, 600 milioni di ricerche e 55 milioni di tweet al giorno.
Fra le novità annunciate l’opzione Point of Interest , funzione che raccoglie tweet geotaggati o contenenti il nome del luogo digitato, in modo da offrire una ricerca aggregata geograficamente e con informazioni in tempo reale su cosa sta accadendo in uno specifico posto, che viene individuata su una mappa accanto al flusso di risultati. Il tutto cliccando semplicemente sul nome del luogo o su una tag location di un tweet. Una funzione, insomma, che può ricordare altre applicazioni come Foursquare o Gowalla, ma che – secondo il CEO di Twitter – non vuole duplicare tale funzioni, concentrandosi piuttosto su quello che accade in quei luoghi e non su una più statica forma di recensione geolocalizzata. Saranno disponibili API per gli sviluppatori terzi che potranno così integrare la funzione all’interno dei propri client. Dovrebbe essere inoltre sviluppato un database di luoghi in tutto il mondo cui le persone possono far riferimento nei propri cinguettii.
Williams ha inoltre presentato la nuova funzione User streams per le applicazioni desktop: con le nuove API, disponibili più in la nel corso dell’anno, queste otterranno dati in tempo reale, senza più ritardi.
Fra le novità più attese vi sono poi i developer tool per l’ annunciata piattaforma @Anywhere , e che finora era in prova solo su alcuni siti come Mashable, The Huffinton Post, Amazon, Gawker e YouTube.
Dopo aver implementato funzioni di ricerca per i tweet d’annata più rilevanti, fra i primi ad approfittare delle possibilità di @anywhere è stata Google , che ha rilasciato Google Follow Finder , uno strumento per individuare nuove persone da seguire su Twitter . Il nuovo prodotto dei Google Labs serve esclusivamente a raccomandare utenti Twitter offrendo una lista di utenti “che possono piacere” individuati sulla base di liste simili di follower o following e mostrando per ognuno il tweet più recente. Vi sarebbero tuttavia ancora piccoli problemi nella fase di connessione.
Tante novità, insomma, per la piattaforma di microblogging in attesa che il modello per monetizzare il crescente successo prenda definitivamente forma. Il COO Dick Costolo ha affrontato durante la conferenza proprio questo aspettando, spiegando innanzitutto i già annunciati tweet promozionali (finora testati per esempio da Starbucks). Non costituirebbero – spiega Costolo – una forma di advertising ma una specie di “promozione in tempo reale”: un inserzionista potrebbe cioè inserirsi in una discussione in cui il suo prodotto potrebbe svolgere un ruolo per offrire un suggerimento a tema. Gli introiti, pesati i costi, sarebbero poi suddivisi in fette uguali tra Twitter e gli sviluppatori terzi interessati.
Claudio Tamburrino