Gli ultrasuoni che fermano il sangue

Gli ultrasuoni che fermano il sangue

Nasce da un'esigenza militare, ma è pronto a spopolare anche in ambito civile: è il Deep Bleeder Acoustic Coagulation, il sistema ferma-emorragie totalmente automatico che stanno sviluppando tre big della ricerca
Nasce da un'esigenza militare, ma è pronto a spopolare anche in ambito civile: è il Deep Bleeder Acoustic Coagulation, il sistema ferma-emorragie totalmente automatico che stanno sviluppando tre big della ricerca

Tre grandi nomi hanno unito le forze per affrontare la sfida: Defense Advance Research Projects Agency ( DARPA ), Siemens Healthcare e l’ Università di Washington . Insieme, stanno sviluppando il Deep Bleeder Acoustic Coagulation , un sistema in grado di coagulare automaticamente il sangue esattamente dove serve.

Per ora, si tratta di una soluzione di interesse (e pertinenza) squisitamente militare. L’obbiettivo, definito dallo Special Projects Office del DARPA, nel programma che ne guida la realizzazione dice: “Sviluppare un sistema in grado di localizzare e coagulare emorragie interne profonde, attraverso la combinazione di ultrasuoni ad effetto Doppler che individuino il punto d’intervento e l’impiego di ultrasuoni ad alta potenza che attuino l’effetto coagulante, al fine di consentire a militari non addestrati di fermare le emorragie sul campo di battaglia”.

ultrasound

In pratica, dovrà essere sufficiente che si applichi la speciale fascia sull’arto o sulla zona colpita e il sistema dovrà individuare il punto ove si trova l’emorragia e sparare ultrasuoni ad alta potenza, fermando il deflusso di sangue, in attesa del normale ricovero dell’infortunato.

Le emorragie interne, come noto da tempo , sono pericolose: lo shock emorragico può presentarsi anche entro pochi secondi o, progressivamente, nell’arco di 8 ore dal primo evento. Disporre di uno strumento capace di intervenire in totale automatismo solleva sia l’infortunato che il soccorritore dal dover praticare interventi per i quali l’imperizia potrebbe causare più danni di quanti già non se ne siano prodotti.

“Si tratta di uno sviluppo innovativo nel campo degli ultrasuoni, in grado di fare la differenza per la salute di coloro che mettono le proprie vite a disposizione del proprio paese, ed è qualcosa che siamo fieri di sviluppare”, ha dichiarato Declan Dunphy, Ultrasound Product Manager di Siemens Healthcare. “C’è inoltre spazio per questo prodotto in altre aree dei servizi di emergenza”.

Appuntamento, dunque, tra 18 mesi , data entro la quale è prevista la realizzazione del primo prototipo funzionante, che nel frattempo non mancherà di suscitare interesse in molti altri settori, dove fermare un’emorragia può significare salvare vite umane .

Marco Valerio Principato

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Pubblicato il
27 ott 2008
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