Il senato accademico dell’università di Davis in California ha bocciato l’adozione di Gmail come client di posta elettronica per gli studenti e il personale dell’ateneo. La ragione principale del rifiuto sarebbero le misure di sicurezza dell’email di Google, giudicate inadeguate secondo il CIO Peter Siegel.
La paura di esporre la propria corrispondenza privata ai rischi paventati dagli accademici secondo alcuni esperti affonda le sue radici nella più recente incursione di Google nel mondo social: l’ introduzione di Buzz ha trasformato nel giro di poche ore dei semplici account di posta elettronica in “amici da seguire” sollevando poco dopo un vespaio di polemiche per la mancata tutela della privacy degli utenti, che si sono visti “spiati” da un momento all’altro senza essere stati prima avvertiti.
A rendere ancora più netto il rifiuto di Gmail vi sono altri rappresentanti dell’ateneo che hanno espresso alcuni dubbi circa la legalità dell’atto in sé: “L’outsourcing dei sistemi di comunicazione via email – è stato spiegato – potrebbe non andare d’accordo con la policy sulla comunicazione elettronica dell’Università della California”.
Da parte sua Google ha precisato che il pacchetto software sottoposto allo scrutinio dell’ateneo non comprendeva nessuna versione di Buzz. Nella lettera di bocciatura recapitata a Mountain View i responsabili del progetto pilota lamentavano una serie di pecche nei sistemi di sicurezza che rendevano Gmail “uno strumento inadatto per il settore”.
Giorgio Pontico