Un danno enorme, compreso tra i 5 e i 15 miliardi di dollari, è quello che secondo Boeing avrebbe potuto provocare un ex impiegato, Gerald Lee Eastman, accusato dalla celebre industria aerospaziale americana di aver scaricato centinaia di migliaia di documenti riservati per passarli alla stampa. Eastman è stato arrestato a fine giugno sul luogo di lavoro, mentre copiava alcuni documenti su una chiavetta USB.
Nel complesso, Eastman, sostiene l’accusa, sarebbe entrato illegalmente in possesso di 320mila file nel corso di due anni, file che in questo periodo avrebbe spesso passato al Seattle Times . Il motivo? Secondo Eastman le procedure di ispezione di certi componenti non erano adeguate e, a quanto pare, in questo modo avrebbe cercato di provarlo.
Dopo l’arresto, riporta InformationWeek , una perquisizione nel domicilio dell’uomo ha portato al ritrovamento di quei file. Come accennato, secondo Boeing se anche solo una parte di quelle informazioni fosse finita nelle mani dei propri competitor, l’azienda avrebbe potuto pagarne le conseguenze in modo vistosissimo.
Ciò che anche colpisce della denuncia è che Eastman avrebbe sfruttato la propria posizione lavorativa per accedere a network a cui non aveva bisogno di accedere per le proprie responsabilità, il che solleva dei dubbi sulla gestione della sicurezza informatica in Boeing .
Gli inquirenti hanno dichiarato di aver individuato sui computer di Eastman non solo i file ma anche corrispondenza email con giornalisti ed altre evidenze del fatto che l’uomo avrebbe ravanato a lungo nel sistema informativo dell’azienda.
Per Boeing non si tratta di una grande pubblicità: solo sei mesi fa l’azienda aveva licenziato un proprio dipendente perché aveva scaricato una quantità di dati riservati sul proprio portatile , senza averli cifrati e il portatile era stato rubato. Non è da escludersi che, in futuro, l’azienda cambierà le proprie policy di Security.