Goldman Sachs ha confidato ad American Banker l’intenzione di sviluppare una propria stablecoin. La rivelazione è importante perché si tratta di una ipotesi di cui si parla ormai da tempo, ma sulla quale il gruppo non aveva mai fornito opinioni dirette dopo le iniziali ammissioni dell’head of digital asset Mathew McDermott nel 2020.
Una moneta per Goldman Sachs?
Un portavoce ha fatto sapere ora come l’ipotesi fosse effettivamente in auge, ma che ad oggi non vi siano ancora novità sostanziali. L’idea di una stablecoin proprietaria, insomma, non sarebbe qualcosa di immediato e, anzi, ci vorrà sicuramente molto tempo prima di poterla eventualmente progettare, sviluppare ed immettere sul mercato facendo leva sul potere finanziario di un brand come Goldman Sachs.
Non giova neppure il contesto, in realtà: gli Stati Uniti stanno definendo le proprie prossime restrizioni nei confronti delle criptovalute e Meta, nel frattempo, ha abbandonato il progetto Diem per la sopravvenuta evidenza di essere rimasta sola sul progetto. Oggi l’unico nesso tangibile tra Goldman Sachs e il mondo delle stablecoin è in un investimento nella Circle Internet Financial, dunque in connessione con lo USD Coin.
Le ambizioni restano, insomma: Goldman Sachs continua a ritenere una buona idea l’esordio da protagonista nelle stablecoin, ma tutto ciò avverrà probabilmente soltanto quando il quadro regolatorio sarà più chiaro e la strada delle crypto sarà meno costellato da incertezze: il rischio può essere opportunità, ma per un marchio come Goldman Sachs non è valore spendibile. Le opinioni della casa d’affari a proposito del Bitcoin sono note, ora andrà capito come invece si potrà muovere sul differente terreno delle “stable”.