Secondo le solite fonti anonime ma ben informate sui fatti, Goldman Sachs sarebbe impegnata a realizzare una nuova trading room specializzata in criptomonete, una novità potenzialmente storica per l’intero business delle monete virtuali che però ancora necessita di limature soprattutto sul fronte della sicurezza.
Il nuovo business dovrebbe essere pronto entro giugno, dicono le fonti , un team a New York è in fase di assemblaggio ma non è stato ancora deciso dove ospitare la trading room. Di certo sarà necessaria una struttura ben accessoriata per le transazioni elettroniche, e un dirigente come Darren Cohen (responsabile degli investimenti strategici) è alla ricerca di “opportunità” in tal senso.
Qualora la nuova iniziativa venisse confermata ufficialmente, Goldman Sachs vestirebbe il ruolo di apripista all’adozione in pianta stabile di Bitcoin e delle altre criptomonete tra gli asset trattati a Wall Street. Con la speranza di una minore volatilità nel valore di cambio rispetto alle altre monete “tradizionali”.
Di certo la banca d’affari è uno degli appartenenti più in vista della plutocrazia finanziaria globale da tempo interessata alle monete virtuali, un interesse che ha già portato a un accordo per l’ implementazione di una blockchain – cuore tecnologico della piattaforma Bitcoin – da impegnare nella verifica delle transazioni finanziarie in formato digitale.
Per ora, dal punto di vista dell’ufficialità, Goldman non va oltre una generica dichiarazione di intenti propositiva nei confronti delle criptomonete: “in risposta agli interessi della clientela nelle valute digitali”, ha detto un portavoce della corporation, “stiamo esplorando come servire al meglio le loro necessità”.