Il giudice James Donato deve ancora decidere le “penalità” da imporre a Google, in seguito alla sconfitta in tribunale. Nel frattempo, l’azienda di Mountain View ha quantificato i costi associati a tre modifiche che dovrebbe apportare al Play Store, in base alle richieste di Epic Games.
Tra 61,3 e 137 milioni di dollari
In seguito alla vittoria in primo grado (e in attesa dell’appello), Epic Games ha presentato un lungo elenco di cambiamenti per Play Store e metodi di pagamento che dovrebbero essere imposti a Google. A fine maggio, il giudice ha ordinato all’azienda di Mountain View di calcolare i costi associati a tre modifiche. Nel documento depositato in tribunale sono evidenziati anche le difficoltà tecniche e il tempo necessario per la loro implementazione.
La prima modifica chiesta da Epic Games è quella che permetterebbe agli store di terze parti di accedere all’intero catalogo delle app distribuite tramite Play Store. Secondo Google servirebbero fino a 16 mesi di tempo e una spesa compresa tra 27,5 e 66,9 milioni di dollari. Per il porting della libreria, ovvero la possibilità di aggiornare tramite store di terze parti le app scaricate dal Play Store, occorrerebbe un anno di tempo e una spesa compresa tra 1,7 e 2,4 milioni di dollari.
Infine, le modifiche necessarie per distribuire gli store di terze parti tramite Play Store richiederebbero fino a 16 mesi di tempo e una spesa compresa tra 32,1 e 67,7 milioni di dollari. I costi associati a queste tre modifiche sono quindi compresi tra 61,3 e 137 milioni di dollari. Google non svela i costi per il controllo delle app e la gestione degli aggiornamenti, ma la somma complessiva è molto più alta.
L’azienda di Mountain View sottolinea che, se verrà obbligata ad apportare le modifiche, dovrà applicare commissioni agli app store di terze parti. Inoltre ci sarebbero conseguenze negative per sicurezza e privacy degli utenti. Epic Games può ora presentare le sue considerazioni. L’udienza finale è prevista il 14 agosto.