Ultimi giorni per partecipare dell’iniziativa AI Impact Challenge promossa da Google, attraverso la quale il gruppo di Mountain View mette a disposizione un totale pari a 25 milioni di dollari per sostenere lo sviluppo di soluzioni basate sull’intelligenza artificiale e pensate per innescare un impatto positivo sulla collettività. Una call rivolta ad organizzazioni non profit, università e imprese sociali. La scadenza del bando è fissata per il 22 gennaio, maggiori informazioni sulle pagine del sito ufficiale.
AI Impact Challenge
In seguito alla valutazione dei progetti pervenuti, bigG annuncerà i nomi di quelli selezionati nel corso della primavera. A loro, oltre alla possibilità di accedere al fondo, anche il supporto tecnico fornito da un team di esperti, crediti per l’utilizzo delle piattaforme cloud e la partecipazione al programma Launchpad Accelerator (messo in campo in collaborazione con DataKind) a sostegno dell’innovazione. Il focus delle proposte dev’essere sulla risoluzione di alcune delle principali sfide sociali e ambientali della nostra epoca, sulla creazione di tecnologie e sistemi in grado di migliorare concretamente la vita delle persone.
L’intelligenza artificiale per il sociale
Google fornisce qualche esempio di impiego dell’IA a fini benefici: sviluppo di algoritmi in grado di favorire una diagnosi precoce del tumore al seno (video in streaming di seguito), lotta alla carestia (in collaborazione con Nazioni Unite, Croce Rossa e Banca Mondiale) nelle zone del pianeta dove l’approvvigionamento di cibo ancora oggi è difficoltoso, modelli predittivi per inondazioni e scosse di assestamento dopo un sisma, protezione di specie animali come le balene e analisi dell’impatto dei cambiamenti climatici sui ghiacciai.
Per capire quali siano gli ambiti di intervento in cui l’intelligenza artificiale potrebbe rivelarsi determinante è sufficiente citare che dallo studio condotto nel 2018 da Google in partnership con McKinsey sono risultati essere potenzialmente interessati tutti i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile fissati nel 2015 da un documento delle Nazioni Unite. In particolare, sono state individuate quattro macro-aree: salute e fame, educazione, sicurezza e giustizia, uguaglianza e inclusione.