Nuove grane per Google, a causa delle sue condotte considerate anticoncorrenziali. Dopo la multa da 177 milioni di dollari ricevuta in Corea del Sud, l’azienda di Mountain View è stata accusata dall’autorità antitrust dell’India di aver abusato della posizione dominante di Android. Google potrà dimostrare la sua innocenza prima della decisione finale e dell’eventuale sanzione.
Google ostacola la concorrenza in India
L’indagine era stata avviata dalla Competition Commission of India’s (CCI) a maggio 2019. Dopo oltre due anni, l’autorità antitrust ha stabilito che Google ha sfruttato la sua posizione dominante nel mercato dei sistemi operativi mobile per impedire ai produttori di installare una versione alternativa di Android. L’azienda di Mountain View ha inoltre imposto l’installazione delle sue app, violando la legge indiana sulla concorrenza.
La CCI ha infine rilevato che le policy del Google Play Store sono “unilaterali, ambigue, vaghe, parziali e arbitrarie“. Google ha risposto alle domande dell’autorità durante l’indagine, così come Apple, Microsoft, Amazon, Samsung, Xiaomi e altre aziende. Attualmente Android è installato sul 98% dei 520 milioni di smartphone venduti in India.
La CCI ha comunicato che non si tratta della decisione finale, per cui Google può ancora far valere le sue ragioni, eventualmente presentando appello. Un portavoce ha dichiarato che Android ha incrementato la concorrenza e l’innovazione. Sempre in India sono state avviate indagini relative a Google Pay e Android TV.