Nonostante le accuse e i provvedimenti restrittivi subiti in Cina, Google non sembra disposta a cedere e cerca il rilancio con un nuova campagna pubblicitaria dal sapore vintage .
Questa volta non ci saranno banner o fastidiosi pop-up: BigG, come ogni politico in fase elettorale , incollerà manifesti di carta nelle città. Per ora si tratta solamente di Pechino e Guangzhou: una linea metropolitana di entrambi gli agglomerati urbani sarà oggetto del collage pubblicitario, mentre nella capitale i manifesti raggiungeranno anche 150 fermate degli autobus.
Il passo fondamentale sarà come al solito tentare a tutti i costi di non irritare i gerarchi cinesi piegando i propri servizi , come già fatto in passato, alle decisioni del Partito in materia di regole della Rete cinese.
Una strategia di marketing che potrà anche sembrare obsoleta, e di certo molto 1.0. Tutto al contrario di quanto fatto al di là del Mar Cinese Orientale, dove Google aveva sponsorizzato alcuni blogger locali affinché spendessero post lusinghieri per l’azienda, scuotendo uno stagnante mercato giapponese. (G.P.)