Il giro degli Explorer, i primi a poter provare la tecnologia Google Glass, si allarga. Sui social network fioriscono le segnalazioni di chi ha ricevuto la fatidica email da parte di Big G, email che offre la possibilità di pagare 1.500 dollari per avere in cambio il privilegio di testare gli occhiali per la realtà aumentata sulla bocca di tutti. Ma al crescere del numero di utenti Glass, cresce anche un dubbio: come sarà la vita quando in tanti circoleranno per strada con sul naso il gadget di Mountain View?
Nuovi sviluppatori ricevono da qualche giorno una missiva che illustra la possibilità di entrare nel programma, che ancora deve vedere la pubblicazione dell’SDK: i fortunati possono acquistare un paio di occhiali e allargare l’invito a tre amici . Niente di inaspettato nel pacchetto: al suo interno la seconda generazione di Glass, più raffinata e con un auricolare mono, ma non si parla ancora di un modello adatto alle lenti da vista, né ci sono evoluzioni particolari nelle funzioni dell’apparecchio. La principale novità riguarda l’uscita dell’app (nativa) per Play Music: con i comandi vocali si può accedere alla propria libreria e al jukebox celestiale Google, uno dei primi esempi di servizio smaccatamente consumer che potrà essere implementato nella piattaforma.
Ma al crescere della popolarità e della diffusione dei Glass, qualcuno si chiede quale sarà la netiquette da adottare per il loro utilizzo. Vedere qualcuno che sembra parlare da solo o che fa domande strane ad alta voce in pubblico potrebbe diventare una scena familiare in giro per le strade di mezzo mondo: ma a parte le domande imbarazzanti, c’è anche la questione relativa a fotografie e riprese video indiscrete, difficili da individuare visto che i Glass sono progettati per restare sempre sul naso e potrebbero stare filmando qualcosa di inappropriato senza che ce ne si renda conto.
A scopo preventivo, un ristoratore di Seattle ha deciso di proibire l’uso di Glass nel suo locale. Proibizioni di questo genere potrebbero fiorire nel prossimo futuro, in attesa che una consuetudine e un galateo si creino e si sviluppino col tempo.
Luca Annunziata