Android Things, il tuo percorso nel mondo delle smart home termina qui. Il progetto di un sistema operativo pensato per la casa, insomma, si trova su un binario morto ed ogni progetto sviluppato su questo fronte dovrà dunque trovare applicazione altrove.
Android Things è stato abbandonato
Non si tratta di una perdita particolarmente dolorosa, ma è comunque la rinuncia ad una ambizione che da Mountain View non ha mai saputo realmente decollare. L’idea era quella di una trasposizione di Android ad un ambito collaterale, sfruttando l’esperienza (e le app?) pensate per smartphone e tablet, ma declinate ad un uso in ramo IoT. Fin da subito, però, il progetto sembrava rallentato da un vizio di fondo che ne ha zavorrate le attività.
Android, infatti, è un sistema troppo “esigente” per poter girare sui dispositivi piccoli ed elementari come quelli dell’Internet of Things. Troppe risorse richieste, quindi, ed una differenza concettuale che poco alla volta si è svelata come incolmabile. Mentre Android continua la sua strada di successo negli smartphone e Fuchsia vede l’alba con progressivi passi avanti, Android Things si trova invece di fronte ad un vicolo cieco. Il progetto è ufficialmente abbandonato ed agli sviluppatori resterà solo il tempo di prendere le proprie cose e trasferire altrove la propria creatività.
Una debacle? Non propriamente. Per Google è un atteggiamento tipico, con investimenti in più direzioni e molti progetti lasciati sul campo con l’onore delle armi per poter concentrare le risorse altrove. In questo caso l’obiettivo smart home era sicuramente ben individuato, ma la messa in opera non ha accompagnato la bontà delle idee. L’ultima release è datata agosto 2019, dopodiché il vuoto. L’epopea è durata appena un anno, insomma, dopodiché è stato chiaro che il ramo secco andava tagliato.