Milano – Un annuncio in diretta mondiale quello con cui ieri Google ha voluto lanciare la sua nuova Google Apps Premier Edition , versione dei servizi di comunicazione e collaborazione, accessibili via Internet “da qualsiasi parte del mondo”, come sottolinea BigG.
Si tratta di una suite di applicazioni utilizzabili da remoto che rappresentano un’alternativa ai tradizionali pacchetti di produttività in locale, primo tra tutti il leader del settore, Microsoft Office. Non che siano forniti gratuitamente: ogni azienda che vorrà fruire della Premier Edition dovrà pagare 40 euro l’anno per ciascuna utenza, una tariffa che include supporto telefonico 24 ore su 24, storage aggiuntivo (10 giga) e una serie di nuove funzionalità di amministrazione e business integration.
La versione Premier non è altro che una evoluzione di quelle Google Apps lanciate da BigG molti mesi fa, un insieme di strumenti che include posta elettronica su web (Gmail), calendario, instant messaging e pagina web personalizzabile. Secondo Google, la prima versione delle sue Apps è utilizzata oggi da più di 100mila piccole aziende e centinaia di università. Le versioni Education e Standard continueranno ad essere offerte in forma gratuita.
Con l’arrivo di Premier, in tutte le versioni di Google Apps Google introduce alcune novità, in particolare il suo Docs & Spreadsheet , una funzionalità che il colosso della ricerca spera induca molti a rinunciare ai più noti tool “in locale” per la produzione di documenti e fogli di calcolo. Altre funzionalità comprendono l’accesso di Gmail via mobile.
Tra gli elementi chiave della strategia di Google c’è la collaborazione : l’intera suite è infatti pensata anche per consentire ad una molteplicità di utenti autorizzati ad agire da remoto in modo collaborativo su progetti comuni. Altro nodo strategico è l’apertura delle API di Google Apps, una caratteristica che consente alle imprese di incardinare Premier nei propri strumenti in modo più omogeneo anche per quanto riguarda la reportistica, l’accesso e la gestione del lavoro.
E a chi diffida sostenendo che le aziende non vorranno mettere i propri dati in mano a Google (che peraltro assicura l’assoluta riservatezza), Google risponde ricordando che sono già moltissime le imprese che affidano la gestione dei dati a terzi in outsourcing. E cita colossi, come General Electric o Procter & Gamble, che hanno già adottato Apps e che rilasciano dichiarazioni più che ottimistiche sul funzionamento di Premier. In Italia vengono citate Mondadori e Regione Veneto.
Tra le garanzie offerte da Google Apps c’è l’ affidabilità di Gmail : sarà riconosciuto il disservizio qualora l’uptime, ossia la disponibilità del servizio, non arrivi al 99,9 per cento.
Più curiosa la nota con cui Google spiega che in Google Apps la pubblicità è disattivata di default ma le imprese possono decidere di includere gli ad targettizzati di Google in qualsiasi momento se così desiderano.
Le “hosted application” di Google, come BigG anche definisce il suo “pacchetto”, sono disponibili in diverse lingue, italiano compreso. Il riferimento per chi vuole dare un occhio è questo