Google crede fortemente all’utilità – e alle possibilità di business – dei white space , frequenze dello spettro elettromagnetico assegnate alle trasmissioni televisive ma inutilizzate e quindi sfruttabili per la connettività Internet senza fili. Mountain View ci crede tanto da aver creato un database centralizzato delle frequenze, e ora quel database viene aperto a tutti tramite apposita API.
Lo Spectrum Database serve a far conoscere la disponibilità di frequenze utili all’uso telematico – variabili da zona a zona – in un dato luogo degli Stati Uniti, un elemento fondamentale del piano di business adottato da Google per i white space dopo aver ricevuto la certificazione della Federal Communications Commission (FCC) come operatore delle frequenze per uso commerciale.
Nell’ottica di un utilizzo sempre crescente delle preziose informazioni fornite dal database, Mountain View ha ora realizzato una API tramite la quale i dispositivi compatibili possono accedere alle suddette informazioni per connettersi a un servizio di rete ove tale opportunità fosse disponibile. L’accesso alla API è disponibile per tutti, mentre gli usi commerciali devono necessariamente passare per un processo di certificazione presso Google.
L’interfaccia è già stata implementata dai dispositivi di rete prodotti da Adaptrum, rivela uno dei blog di Mountain View, e le sue capacità sono già attivamente sfruttate per fornire connettività WiFi pubblica nel campus della West Virginia University.
A gestire il network di white space è Declaration Networks, continua Google, e l’uso dei dispositivi di Adaptrum in cooperazione con lo Spectrum Database “dimostra come la condivisione dinamica dello spettro elettromagnetico può favorire la diffusione della connettività in banda larga nelle zone rurali”.
Alfonso Maruccia