Da tempo, il motore di ricerca di Mountain View combatte contro i siti internet dalla dubbia certificazione e quelli pericolosi dal punto di vista malware , che potrebbero tentare di ottenere dati personali o di scaricare software dannoso sul computer. D’ora in avanti, Google segnalerà con un flag anche le pagine con le difese abbassate, che appaiono manomesse.
Anche in questo caso, l’avviso non impedisce di raggiungere il sito ricercato, ma l’allarmante marchio (” This site may be compromised “) mette una grossa pulce nell’orecchio del navigante. “Vogliamo solo essere sicuri che le informazioni sul sito provengano dall’editore originale – si spiega dal blog ufficiale Google – e speriamo che il nostro lavoro verrà apprezzato”.
In effetti, l’infamante etichetta si prefigge di aiutare il proprietario dell’indirizzo in oggetto, che spesso si ritrova all’oscuro di tutto. Una volta che il problema sarà stato risolto, il flag di avvertimento verrà automaticamente rimosso dai risultati della ricerca, nel giro di pochi giorni. Volendo, sarà anche possibile chiedere una completa revisione del sito, direttamente ai tecnici di Google, per accelerare l’annullamento dell’avviso.
In teoria, non dovrebbe esserci alcun modo di eludere la sorveglianza e forzare con un “trucco” la scomparsa di una notifica nella ricerca, perché Google non inserisce l’avviso dietro segnalazione di terzi ma utilizzando le proprie rilevazioni di sicurezza.
Roberto Pulito