Google Bard e privacy, le autorità vigilano

Google Bard e privacy, le autorità vigilano

Google ha cambiato i termini d'uso del sevizio, ma i garanti europei continueranno a controllare il rispetto della legge sulla privacy.
Google Bard e privacy, le autorità vigilano
Google ha cambiato i termini d'uso del sevizio, ma i garanti europei continueranno a controllare il rispetto della legge sulla privacy.

Google Bard è disponibile in Europa (e quindi anche in Italia) dal 13 luglio. L’azienda di Mountain View ha apportato diverse modifiche ai termini del servizio, come richiesto dalla Data Protection Commission (DPC) dell’Irlanda, ma i garanti della privacy dei singoli paesi vigileranno sul rispetto delle promesse.

Verifica dopo tre mesi

La DPC ha comunicato che continuerà il dialogo con Google anche dopo il lancio di Bard in Europa. L’azienda di Mountain View ha promesso di fornire un aggiornamento entro tre mesi (metà ottobre). Il Comitato europeo per la protezione dei dati (European Data Protection Board) ha deciso di monitorare anche Bard (il lavoro era finora focalizzato su ChatGPT) con l’obiettivo di stabilire azioni coordinate con le varie autorità nazionali.

Google ha effettuato diverse cambiamenti in termine di trasparenza e controllo dei dati da parte degli utenti, oltre a limitare l’accesso a Bard ai maggiorenni. Una delle novità più importanti è il Bard Privacy Hub (Centro per la privacy di Bard in italiano). Qui sono indicate le basi giuridiche per il trattamento dei dati (esecuzione del contratto e legittimi interessi). Google spiega che le informazioni possono essere utilizzate per migliorare e personalizzare i servizi (non solo Bard).

L’utente può disattivare il salvataggio delle attività nell’account Google, ma le conversazioni verranno comunque conservate per 72 ore. Non è presente però un modo semplice per chiedere la cancellazione dei dati usati per addestrare il chatbot.

Gli utenti possono chiedere la correzione di false informazioni generate da Bard e la rimozione di contenuti che violano le leggi in vigore, come quella sul diritto d’autore. In ogni caso è meglio evitare l’inserimento di dati troppo personali.

Fonte: TechCrunch
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Pubblicato il
14 lug 2023
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