L’azienda di Mountain View ha annunciato ieri sera che Google Bard è disponibile in altre due lingue in oltre 180 paesi. Chi sperava di testare il chatbot in Italia rimarrà deluso. Nella pagina di supporto non ci sono chiarimenti, ma solo un generico riferimento alle normative locali. Roland Quandt di WinFuture ha scoperto il motivo: Bard non rispetta il GDPR (Regolamento generale sulla protezione dei dati).
Decisione preventiva da parte di Google
Come è noto, l’accesso al famoso ChatGPT è stato bloccato per alcuni giorni in Italia da OpenAI, dato che il Garante della privacy aveva evidenziato diverse violazioni. Bard era finora disponibile in inglese solo in due paesi (Stati Uniti e Regno Unito). Google ha eliminato la lista di attesa, aggiunto due lingue (coreano e giapponese) e aperto l’accesso agli utenti di oltre 180 paesi.
Leggendo l’elenco si nota chiaramente l’assenza dei paesi europei. Roland Quandt ha scoperto il motivo chiedendo direttamente al chatbot:
Bard non è ancora accessibile in Europa perché non rispetta il regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR). L’azienda di Mountain View ha quindi attuato una misura preventiva per evitare l’intervento dei garanti della privacy. Nelle prossime settimane verrà aggiunto il supporto per altre 40 lingue. Non è noto quando Bard (qui la guida) sarà accessibile dall’Italia. Al momento l’unica soluzione è usare una VPN.
Tra le novità in arrivo ci sono l’integrazione di Adobe Firefly, le risposte con immagini e il supporto per Google Lens. È inoltre possibile esportare il contenuto in Google Documenti e Gmail. Infine è stata aggiunta la modalità scura. Bard utilizza ora PaLM 2, invece del precedente LaMDA.