La notizia non lascia stupiti gli osservatori internazionali poiché prevista con un certo margine di anticipo: la Cina ha bloccato l’accesso ai servizi offerti da Google in occasione del diciottesimo Congresso Nazionale dei Partito Comunista.
Osservando i dati riportati dal nel report sulla trasparenza del motore di ricerca, si può osservare un improvviso calo del traffico registrato durante tutta la giornata di venerdì . Un’anomalia che, secondo l’azienda di Mountain View, è da addebitarsi a un intervento deliberato piuttosto che a un disguido tecnico .
L’accesso ai maggiori servizi targati BigG, tra cui Gmail, Google Search, Maps e Google Play, è stato di fatto interrotto e riportato alla normalità nella giornata di sabato.
Un’interpretazione, quella del blocco programmato di Google, che è avvalorata dalla sostanziale assenza di copertura giornalistica da parte dei media internazionali a causa delle restrizioni imposte da Pechino. ( C.S. )