Un cliente di Google Cloud Armor è stato colpito da un attacco DDoS (Distributed Denial-of-Service) sul protocollo HTTPS che rappresenta un record in questo ambito.
Si parla infatti di addirittura che ha raggiunto 46 milioni di richieste al secondo (RPS), una cifra mai registrata fino a quel momento. Google, giusto per chiarire la mole di richieste, ha paragonato questo attacco al traffico quotidiano di Wikipedia concentrato in appena 10 secondi.
La mole gigantesca di traffico ha coinvolto 5.256 IP, un numero tutto sommato contenuto, sparsi in 132 diversi paesi. Per fortuna, l’utente aveva già attivato tutte le procedure standard consigliate da Cloud Armor e dunque, ha retto l’impatto di questo attacco senza gravi conseguenze.
Il precedente record poco invidiabile in tal senso, è stato un attacco dello stesso tipo con 26 milioni di RPS bloccato da Cloudflare nello scorso mese di giugno.
Un trend che resta comunque alquanto preoccupante, visto che questo genere di minacce è sempre meno raro. Come proteggersi dunque? Tra le varie armi a nostra disposizione vi è senza ombra di dubbio quella delle Virtual Private Network.
L’ttacco HTTPS DDoS record dimostra come la sicurezza informatica sia una priorità
Utilizzare strumenti adeguati per evitare di subire attacchi informatici è molto importante, anche visto il graduale aumento anche nei confronti del nostro paese.
In tal senso, ai classici antivirus e firewall, è bene affiancare anche una VPN all’altezza della situazione. Per esempio, NordVPN è uno strumento in grado di offrire degli standard di sicurezza a dir poco adeguati.
Stiamo parlando di un servizio in grado di proteggere la connessione, impedendo ad hacker e malintenzionati vari di dare uno sguardo alle nostre attività online. L’adozione della crittografia, in tal senso, rappresenta uno dei punti di forza di tale piattaforma.
NordVPN però, è in grado di agire efficacemente anche quando si tratta di aggirare blocchi geografici, evitando dunque censure e limitazioni legate al copyright. Il tutto con un’infrastruttura ampia e con standard tecnologici elevati, il tutto per offrire performance delle connessioni degne di tale nome.