Google Book Search? Funziona!

Google Book Search? Funziona!

Toni entusiasti tra gli editori affiliati al progetto di Google per l'indicizzazione di libri cartacei e la loro vendita online. Molti hanno confermato che il sistema incrementa le vendite
Toni entusiasti tra gli editori affiliati al progetto di Google per l'indicizzazione di libri cartacei e la loro vendita online. Molti hanno confermato che il sistema incrementa le vendite

Francoforte sul Meno – Nonostante le numerose polemiche sul servizio Book Search , l’impresa editoriale di Google sembra aver fatto breccia nel cuore della grande editoria internazionale. Il motore di ricerca per libri, che indicizza tomi cartacei e permette di assaggiarli online , ha ottenuto i complimenti di grandi case editrici come Springer , teNeues , Oxford University Press ed Harper Collins .

I grandi marchi, presenti sui database di Book Search, hanno registrato un incremento generale nelle vendite dei libri visualizzabili sul servizio di Google. In un’intervista rilasciata all’agenzia Reuters , il responsabile di Springer, Kim Zwollo, è entusiasta: “Sospettiamo seriamente che Google aiuti davvero a vendere più libri”.

Per Colleen Scollans, direttore delle vendite online per conto di Oxford University Press, “Google Book Search ci ha aiutato a trasformare gli utenti che fanno ricerche in consumatori”. Il servizio Book Search permette di visualizzare una anteprima di poche pagine di un libro, con la possibilità di acquistarlo direttamente dal sito web dell’editore.

Altri editori, come Penguin , hanno sottolineato che Amazon offre maggiori possibilità di guadagno per le aziende interessate a vendere libri su Internet. Secondo David Utter , esperto di nuove tecnologie ed osservatore di WebProNews , Google è riuscito non solo a catalizzare le accuse di violazione del copyright rivolte dall’industria editoriale ma sta anche dimostrando agli editori che il suo modello funziona.

Nel frattempo, lo scenario delle mediateche online inizia a farsi denso di controversie. Google avrebbe infatti richiesto, attraverso un’ingiunzione dei giudici statunitensi, di ottenere dettagli sulle operazioni di Microsoft e Yahoo! all’interno del consorzio Open Content Alliance , che punta alla creazione di un motore di ricerca per libri di pubblico dominio. Il mercato cresce e così gli interessi in campo: l’intervento dei legali dell’industria è solo una trista e tipica conseguenza.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il
10 ott 2006
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