Un giudice statunitense ha dato ragione all’ associazione degli autori statunitensi Authors Guild, che potrà agire in tribunale in rappresentanza di tutti i suoi membri .
Saltato l’accordo (per decisione di un giudice di New York) che le parti avevano raggiunto per mettere fine alla causa che li vedeva contrapposti per l’opera di digitalizzazione dei libri cartacei da parte di Google, Authors Guild era tornata alla carica ad inizio maggio con una nuova denuncia nei confronti di Google Books.
Da questa nuova causa Mountain View aveva cercato di difendersi contestando la possibilità di Authors Guild di agire in tribunale: in quanto associazione non potrebbe dare il via ad una class action e ad agire avrebbero invece dovuto essere i singoli autori i cui diritti sono in ballo. D’altra parte, rilevava Google, gli interessi di cui bisogna parlare sono troppo diversi tra loro e in generale afferma che “il 58 per cento degli autori in realtà è a favore del suo programma di digitalizzazione di libri”.
Ora, tuttavia, il tribunale ha riconosciuto lo status di class action all’azione e ha dato ragione a Authors Guild e ai tre autori, Betty Miles, Joseph Goulden e Jim Bouton, che potranno così rappresentare “tutte quelle persone residenti negli Stati Uniti che hanno interessi rispetto ai diritti d’autore di testi riprodotti dal Library Project di Google”.
Claudio Tamburrino