Google ha ottenuto un brevetto su una tecnologia per “determinare e/o usare la localizzazione nei sistemi di advertising”. Un brevetto che sembra coprire genericamente il geotargeting .
Il metodo descritto spiega come utilizzare la geolocalizzazione per determinare un obiettivo da raggiungere con la pubblicità, stabilire un prezzo minimo per gli annunci, offrire statistiche e modificare il contenuto del messaggio trasmesso. Un brevetto che appare abbastanza ampio e che risale a sette anni fa (la domanda relativa era stata depositata nel settembre 2003).
La tecnologia così rivendicata sembra ora integrarsi con l’ acquisizione da parte di Mountain View per 750 milioni di dollari di Admob, start up che fa perno su una rete di advertising mobile: il geotargeting (che può essere utilizzato già con i PC, per esempio, per meglio indirizzare gli annunci pubblicitari dei commercianti che si indirizzano ad una clientela più prossima ) è di particolare rilevanza nel settore mobile.
In quest’ottica vanno inoltre considerati, i feed geolocalizzati di Buzz e la recente implementazione di ricerche specifiche per area geografica, che sembrano mettere Google in pole position per quanto riguarda il futuro dell’ad mobile.
La sfida, d’altronde, sembra doversi giocare nel prossimo futuro proprio su questo settore: Twitter ha anch’esso sviluppato lo strumento geotag, Apple ha recentemente acquisito Quattro Wireless, azienda specializzata, e varie applicazioni (da Foursquare a BrightKite) sfruttano la geolocalizzazione e hanno come base del proprio business il geotargeting.
Claudio Tamburrino