Google sta lavorando alacremente alla sua idea di social network, e in meno di dieci giorni arriva la terza modifica per Google Buzz.
Si tratta dell’ implementazione del tab Buzz nella finestra delle impostazioni di Gmail , da cui è possibile controllare più semplicemente le impostazioni attivate e tutte le informazioni necessarie sui propri Buzz (quanti seguaci si hanno, se si ha un profilo pubblico o meno ecc), opzione annunciata e attesa da inizio settimana. Vi campeggia inoltre, ora facilmente individuabile, l’opzione “Disattiva Google Buzz” che elimina il profilo Google, i post inviati e disconnette i siti connessi. L’opzione, in realtà, rende ancora non particolarmente intuitivo destreggiarsi da “cancellare il proprio profilo Buzz” e “cancellare tutti i propri profili Google” (quindi anche quelli utilizzati per sempio in Picasa o Google Reader): eventualità che rischia di confondere gli utenti.
Ulteriori novità sono state introdotte per quanto riguarda la formattazione, possibile nei Buzz nello stesso modo della Chat di Gmail (p.e. *grassetto* , _corsivo_ , o -cancellato- ); introdotta inoltre l’opzione notifica con cui, inserendo “@” seguito dal nome del destinatario sarà possibile selezionare l’email per mandare direttamente un messaggio inbox; è infine possibile decidere il livello di attenzione da dedicare ad un determinato post: in particolare, selezionando “silenzioso”, non arriveranno più notifiche nella casella di post per ogni commento aggiunto ad un determinato intervento.
Oltre agli evidenti problemi di privacy saltati subito all’occhio degli utenti già nelle prime ore di utilizzo del nuovo social network, Google ha avuto anche problemi specifici per quanto riguarda il Buzz per Mobile: il servizio conteneva una falla che rendeva gli account teoricamente vulnerabili ad un attacco. Il difetto è stato corretto dopo poche ore dalla sua individuazione, ma non si sa – ha riferito Google in una nota – se sia stato sfruttato abusivamente. Tuttavia l’episodio non ha certo aiutato Mountan View a difendere la sua nuova creatura.
Basti pensare al traffico generato dal sito Google Moderatore che accoglie le opinioni e i suggerimenti degli utenti su come correggere il servizio : si sono gia iscritti in quasi 1.200, proponendo 396 idee ed esprimendo su di esse quasi 18mila voti. Ironia della sorte: a creare il sito è stato Jyri Engestrom, ex googler e cofondatore del precedente tentativo social di Google, Jaiku , presto abbandonato.
Nei confronti del servizio nell’occhio del ciclone, d’altronde, è stata sporta denuncia dall’ Electronic Privacy Information Center ( EPIC ), che ha chiesto alla FTC di investigare sul caso. Google, accusa EPIC, avrebbe “convertito le informazioni private e personali degli utenti di Gmail in informazioni pubbliche”. Oltretutto tale pratica violerebbe “le disposizioni sulla privacy stabilite da Google stessa, nonché le leggi federali sulle intercettazioni”.
E non è il solo problema legale all’orizzonte per Google: è stata depositata una richiesta di class action contro Google per la fuga di informazioni personali avvenuta con Buzz. La causa è stata aperta per conto di Eva Hibnick, cittadina della Florida, ma intende teoricamente coinvolgere tutti i milioni di utenti Gmail interessati.
Claudio Tamburrino