Google ha annunciato che la sua funzione di ricerca mobile indicizzerà anche contenuti presenti esclusivamente nelle app e che permetterà in alcuni casi l’accesso ad essi anche senza che l’utente abbia provveduto ad installare l’app corrispondente.
Si tratta di un’evoluzione della possibilità introdotta ormai due anni fa e che permetteva già a Google di indicizzare oltre 100 miliardi di link interni alle applicazioni, con un corrispettivo sul web: ora tale possibilità di ricerca sarà estesa anche ai contenuti pubblicati solo sulle app , anche se per il momento solo quelle di nove partner, tra cui Hotel Tonight, My Horoscope, New York Subway, Visual Anatomy Free, Useful Knots e Weather , ma con la prospettiva di una prossima estensione in attesa di coinvolgere anche altri sviluppatori.
Google, insomma, sta puntando a migliorare ancora le sue propaggini mobile estendendo i contenuti raggiungibili con la ricerca: sulla stessa linea , per esempio, nei giorni scorsi aveva annunciato un accordo sottoscritto con Facebook che permetterà di indicizzare i contenuti caricati come pubblici su Facebook.
Nella stessa direzione, peraltro, si sta muovendo Bing che con l’ultimo aggiornamento per iOS promette di individuare ed indicare nella ricerca le app potenzialmente utili, come l’app di Yelp se si è cercato un ristorante in zona o quella di Uber quando si cercano determinate indicazioni stradali, offrendo l’opzione di aprirla direttamente cliccando nei risultati della ricerca.
La nuova funzione ora annunciata da Google punta a rispondere , dunque, alla diversa natura della distribuzione delle informazioni tra web e mobile: mentre nel primo sono tutte indicizzate dal motore di ricerca, nel secondo caso sono inscatolate in app, che potrebbero rendere irraggiungibile al motore di ricerca la migliore risposta possibile.
Nelle novità del suo search mobile, per l’appunto, Google ha annunciato la possibilità di accedere ai contenuti di alcune app che non si hanno installate sul proprio dispositivo : l’opzione è attivabile tramite il tasto “stream” che comparirà accanto al nome della app restituita nei risultati della ricerca e conduce ad una versione stream via cloud della app che sembra poter garantire in maniera semplice e veloce le medesime possibilità offerte dalla relativa applicazione.
Claudio Tamburrino