Sarà particolarmente dura, per gli editori generalisti di notizie, la missione di far pagare i propri contenuti ai lettori, semplicemente perché sul web esiste un’enorme quantità di materiale completamente gratuito . È questo il nucleo centrale della visione di Eric Schmidt, a capo di Google, prontamente intervenuto in risposta alle recenti dichiarazioni del tycoon australiano Rupert Murdoch che ha rilanciato ancora una volta il suo progetto di pay-per-news .
Murdoch, a capo del colosso NewsCorp , è da tempo protagonista di continue campagne a favore di un sistema che faccia pagare tutti i contenuti online , ora anche in maniera indipendente dal tipo di piattaforma utilizzata. È infatti recente un annuncio del magnate dei media proprio in questa direzione: il suo Wall Street Journal diventerà a pagamento anche nel formato per smartphone.
“In generale – ha dichiarato Schmidt – questo tipo di modelli non ha funzionato per il consumo di un pubblico generalista, dal momento che esistono parecchie fonti gratuite. Questo significa che il valore marginale del pagamento non è giustificato in base al valore incrementale della quantità”.
Il CEO di Google ha poi visto nel giornalismo di settore una strada più efficace nella corsa alle news a pedaggio. “La mia supposizione – ha continuato Schmidt – è che questi modelli funzionino per settori specializzati e di nicchia, ma continuo ad essere scettico sul fatto che possano modellarsi su tutti i tipi di news”.
Mauro Vecchio