Google ha perso il processo antitrust relativo alla distribuzione delle app Android e l’uso dei metodi di pagamento (Epic Games ha chiesto profonde modifiche al Play Store). Un secondo processo riguarda il presunto monopolio nel mercato dell’advertising online. L’azienda di Mountain View ha chiesto al giudice di respingere il caso.
Google vuole evitare il tribunale
Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha presentato la denuncia il 24 gennaio 2023, accusando Google di abusare del suo potere dominante per imporre l’uso dei tool per l’advertising, manipolare le aste e ostacolare la concorrenza.
Secondo il Dipartimento di Giustizia, l’azienda di Mountain View ha violato lo Sherman Act, pertanto deve risarcire i danni causati, interrompere le sue pratiche anticoncorrenziali e vendere la suite Ad Manager che include DoubleClick for Publisher (DFP) e Ad Exchange (AdX).
Google ha chiesto un giudizio abbreviato per evitare il processo, in quanto le accuse esulano dalla legge antitrust. Inoltre, il Dipartimento di Giustizia non ha dimostrato che l’azienda californiana controlla almeno il 70% del mercato, ovvero la soglia minima per essere considerato monopolio. In pratica, le accuse sarebbero state “fabbricate ad arte”, senza tenere conto dei concorrenti, tra cui Amazon, Meta e ByteDance, che vendono inserzioni tramite app e social media.
Al momento, il processo è fissato per il mese di settembre presso il tribunale della Virginia. Un’altra denuncia per lo stesso motivo è stata presentata a metà dicembre 2020 dai procuratori del Texas e altri nove Stati. In questo caso, il processo è stato fissato per marzo 2025.