Il giudice James Donato ha imposto a Google una serie di rimedi che cambieranno profondamente il funzionamento del Play Store negli Stati Uniti. L’azienda di Mountain View ha comunicato che presenterà appello e chiederà di sospendere l’applicazione dell’ingiunzione permanente valida per tre anni a partire dal 1 novembre 2024.
Le motivazioni dell’appello di Google
A fine maggio, Google ha anticipato che non avrebbe accettato le modifiche chieste da Epic Games, quasi tutte soddisfatte dal giudice James Donato. L’azienda di Mountain View ha nuovamente evidenziato che queste modifiche metteranno a rischio la privacy e la sicurezza dei consumatori, renderanno più difficile per gli sviluppatori promuovere le loro app e ridurranno la concorrenza. In definitiva causeranno una serie di conseguenze indesiderate che danneggeranno i consumatori americani, gli sviluppatori e i produttori di dispositivi.
Google sottolinea inoltre che le modifiche derivano da una sentenza completamente opposta a quella emessa al termine del processo contro Apple (la questione della clausola anti-steering è ancora in corso), nonostante Android sia una piattaforma più aperta di iOS, in quanto ha sempre consentito l’uso di app store alternativi e il sideloading delle app.
L’azienda di Mountain View chiederà pertanto di sospendere l’applicazione delle modifiche, in attesa dell’esito dell’appello con il quale cercherà di ribaltare la sentenza di primo grado. L’obiettivo è dimostrare che Android compete con iOS per convincere i consumatori all’acquisto degli smartphone, che Google compete con Apple per convincere gli sviluppatori a pubblicare app sulle rispettive piattaforme e che, a differenza di iOS, gli sviluppatori possono offrire le app Android anche tramite store alternativi e sito web.
Secondo Google, la sentenza di primo grado e l’ingiunzione permanente impedirà ad Android di competere con iOS negli Stati Uniti (in Europa deve essere rispettato il Digital Markets Act).