Nato prima di Facebook, non ha avuto la stessa fortuna: nonostante uno zoccolo duro d’appassionati in Brasile e India, Orkut non sopravviverà alle pulizie periodiche che Google ormai pratica con regolarità tra le sue attività. A fine settembre sarà staccata la spina ai server che tengono in funzione il social network , ormai schiacciato dal successo della concorrenza, e la stessa sorte toccherà anche ad altre attività ormai ridondanti nell’ecosistema di Mountain View.
Orkut è nato nel 2004 , come in altri casi frutto del famoso 20 per cento dell’orario lavorativo che i dipendenti Google possono dedicare a progetti personali. Nel corso degli anni sono stati però altri servizi, pur arrivati dopo come il già citato Facebook, o Twitter, a farsi strada nel cuore dei navigatori: il primo social network di Google ha gradualmente perso rilevanza, e il lancio di Google+ anni dopo (2011) ha ovviamente reso obsoleto il servizio, che non ha ricevuto lo stesso livello di attenzione e promozione riservato al progetto più recente. Passo dopo passo, anche la leadership storica in Brasile e India che per lungo tempo è stata il cavallo di battaglia è andata spegnendosi.
Secondo Google , comunque, la decisione di chiudere Orkut non ha nulla a che vedere con la popolarità dei servizi altrui: sono bensì il crescente successo di YouTube e Google+ (almeno stando ai numeri di Google, per quest’ultimo), e di Blogger, ad aver convinto Big G a concludere le operazioni. Da subito le nuove iscrizioni sono state bloccate, ed entro la fine dell’estate il sito chiuderà definitivamente i battenti : chi non potesse fare a meno delle proprie informazioni potrà prelevarle entro tre mesi attraverso il programma Google Takeout, così come sarà possibile fare per un altro servizio che cesserà le operazioni a breve. Conosciuto come Baraza in Africa, Otvety in Russia, Wenda in Cina e con altri nomi in altre nazioni, si tratta di un sito di domande e risposte: Google l’aveva messo in piedi quando i contenuti nelle lingue delle rispettive nazioni erano scarsi, ma ora ritiene di non averne più bisogno.
Pur essendo ormai estate, anche un altro prodotto sarà ritirato nel corso del consolidamento dell’offerta Google: Quickoffice , app acquistata nel 2012 per accelerare lo sviluppo dei servizi Google Docs sui dispositivi mobile, verrà ritirata a breve dai marketplace essendo stata ormai rimpiazzata del tutto da Drive. Già nel 2013 Mountain View aveva trasformato l’app in gratuita, e ora accantonerà il marchio Quickoffice per dare precedenza a Drive.
Luca Annunziata