La chiusura di Stadia annunciata a sorpresa lo scorso settembre da parte di Google è solo uno degli abbandoni regolari della società di Mountain View per i suoi servizi. Il sito Killed by Google ci ricorda regolarmente tutti i progetti eliminati nel corso dell’esistenza dell’azienda: Duplex on the Web, Hangouts, Originals, Stadia e Duo sono solo alcuni dei servizi chiusi lo scorso anno.
Il 2022 inizia invece con un’altra chiusura importante, specie per coloro che sono appassionati di programmazione o volevano addentrarsi in tale ambito.
Addio a Google Grasshopper
Il prossimo servizio Google che potrebbe salutare il Web è Grasshopper e, a dirla tutta, non è propriamente conosciuto in rete. Si tratta di una piattaforma simile a Duolingo, ma per i programmatori. Lanciata nel 2018 e inizialmente disponibile solo come app su Android e iOS, per poi arrivare su browser, Grasshopper consente tutt’oggi di imparare JavaScript mediante lezioni giocose. Esattamente come il servizio di apprendimento delle lingue, non mancano le streak giornaliere e altri incentivi per continuare a imparare.
Come potete leggere dallo screenshot qui sopra, però, a quanto pare Grasshopper potrebbe spegnersi il 15 giugno 2023. Ciò che stupisce è che il banner non si è mostrato più dopo qualche giorno; al contempo, premendo su “Leggi di più” gli utenti verranno reindirizzati a una pagina del forum con oggetto “Test rapido, da ignorare”, ovvero a un tanto banale quanto anomalo post di prova che non afferma nulla.
Molto probabilmente si tratta di un segnaposto per l’annuncio effettivo di chiusura, ancora non scritto da Google, ma per quale ragione il banner è allora già visibile?
Non sarebbe una sorpresa
Un dettaglio è certo: Grasshopper rientra tra i progetti con priorità di chiusura per Google, alla luce dei recenti tagli visti nel colosso. Il servizio è difatti gestito dall’Area 120, incubatrice interna di progetti concepiti da startup di vario genere. Con i licenziamenti e i tagli di budget ancora in corso, sin dal 2022, una chiusura definitiva non costituirebbe un fulmine a ciel sereno come per altre app già chiuse definitivamente.