Google ha rilasciato Chrome 110 per desktop. Sul sito ufficiale sono elencate solo le vulnerabilità corrette, ma una delle novità più importanti è l’abbandono di Windows 7 e 8.1, preannunciato all’inizio di dicembre. La nuova versione del browser può essere installata solo su Windows 10 e 11. L’azienda di Mountain View ha inoltre modificato il ciclo di rilascio con l’aggiunta di una versione Early Stable.
Chrome 110 solo per Windows 10 e 11
Microsoft ha interrotto il supporto per Windows 7 e 8.1 lo scorso 10 gennaio, quindi i due vecchi sistemi operativi non riceveranno più aggiornamenti di sicurezza. Google ha pertanto seguito la strada dell’azienda di Redmond con Chrome 110.
Ovviamente le precedenti versioni del browser continueranno a funzionare, ma i computer senza aggiornamenti per Windows 7 o 8.1 e per il browser più popolare al mondo (market share del 65,4%, secondo StatCounter) possono diventare facili bersagli per i cybercriminali, a meno che gli utenti non accedano ad Internet. L’alternativa è usare un altro browser o aggiornare i componenti hardware per rispettare i requisiti di Windows 11.
Tra le funzionalità introdotte con Chrome 110 ci sono l’autenticazione biometrica per l’inserimento automatico delle password salvate e il supporto per la RTX Video Super Resolution di NVIDIA. Gli utenti con una scheda video GeForce RTX 3000 o RTX 4000 possono riprodurre i video a 1080p di YouTube o Netflix, sfruttando l’upscaling a 4K.
A partire da Chrome 110 è inoltre disponibile una versione intermedia tra Beta e Stable. La Early Stable verrà rilasciata per alcuni utenti circa una settimana prima della Stable.
Chrome 110 è disponibile anche per Android e iOS. Google ha recentemente avviato lo sviluppo di una versione iOS che utilizza il motore di rendering Blink. Un portavoce ha dichiarato che si tratta solo di un prototipo sperimentale, in quanto l’azienda rispetterà le regole di Apple (su iOS è possibile installare solo browser con motore di rendering WebKit).
Anche Mozilla ha avviato lo sviluppo di una versione di Firefox per iOS con motore di rendering Gecko, sperando che un giorno Apple consenta una maggiore scelta ai concorrenti (forse con l’entrata in vigore del Digital Markets Act).