Verso la fine della scorsa settimana Google ha ufficialmente lanciato la versione 2.0 del suo giovane browser Chrome, una release che si trovava in beta testing fin dallo scorso marzo e che ora, in veste di versione stabile, ha sostituito la 1.0 rilasciata otto mesi or sono.
Le novità introdotte da Chrome 2.0 non possono essere definite rivoluzionarie, ma contribuiscono a fare di questo browser un’alternativa sempre più matura e attraente a Firefox e altri client web. Dove gli sviluppatori di Chrome hanno lavorato di più è sul motore di rendering WebKit e su quello JavaScript V8, entrambi capaci di esprimere maggiori performance . In particolare, Google afferma che la nuova versione del proprio browser è il 30 per cento più veloce nell’eseguire il codice JavaScript.
Che a BigG stiano particolarmente a cuore le performance JavaScript non è un segreto, e il motivo è ben noto: questo linguaggio costituisce il cuore di AJAX, la tecnologia su cui si fondano tutte le principali web application fornite dalla celebre società di Mountain View. Con l’aumentare dell’efficienza con cui i moderni browser fanno girare i programmi JavaScript, le applicazioni web da quelle desktop si riduce sempre più.
Come noto, seppure sia basato su WebKit, Chrome non ne utilizza il motore JavaScript: Google gli ha infatti preferito V8, una macchina virtuale sviluppata in Danimarca da un gruppo di specialisti ingaggiati da BigG. I suoi sviluppatori definiscono V8 il più veloce motore JavaScript esistente, ma dal suo debutto ad oggi la concorrenza non è rimasta a guardare: Apple, Mozilla e Opera stanno tutte lavorando a engine di nuova generazione capaci di migliorare nettamente le performance dei precedenti motori JavaScript.
Alla velocità, Chrome 2 sa combinare anche un ottimo supporto agli standard del web . Nel test Acid 3 questo browser totalizza infatti un punteggio di 100/100 (seppure col messaggio “linktest failed”) contro il 93/100 di Firefox 3.5 Beta 4 (punteggi ottenuti con Windows Vista SP2).
Oltre a migliorare le performance, e correggere circa 300 bug, Chrome 2.0 introduce anche tre nuove funzionalità principali: la prima è il full screen (attivabile col tasto F11), che permette di eliminare del tutto la già sobria interfaccia di Chrome e di visualizzare le pagine web a pieno schermo; la seconda è il form autofill , che finalmente aggiunge anche a Chrome la capacità di “ricordarsi” del testo inserito dall’utente nelle form, così da velocizzare la compilazione dei moduli online o l’inserimento di parole chiave nei motori di ricerca; la possibilità di rimuovere selettivamente le anteprime delle pagine web che Chrome mostra all’apertura di ogni nuova tab. Secondo Google, quest’ultima è una delle funzionalità più richieste dagli utenti. “Ora potete finalmente nascondere quell’imbarazzante blog sul gossip dalla sezione Più visitati “, si legge in questo post del Google Chrome Blog .
Tra le cose che ancora mancano a Chrome per rivaleggiare alla pari con Firefox c’è il supporto multipiattaforma (oggi Chrome esiste ufficialmente solo per Windows XP e Vista) e le estensioni. Il team di sviluppo ha assicurato di essere al lavoro per colmare entrambe le lacune: versioni stabili di Chrome per Mac e Linux dovrebbero essere rilasciate entro l’anno, mentre il supporto alle estensioni sta prendendo forma già adesso (alcuni esempi di add-on si possono trovare qui ). Le estensioni sono una delle caratteristiche che più hanno reso celebre Firefox, e ciò che molti utenti aspettano per migrare definitivamente a Chrome.
La versione di Chrome 2.0 rilasciata come stabile è la 2.0.172.28 , mentre la build più recente, disponibile sul canale sviluppatori, è la 2.0.181.1. Chi è già utente di Chrome non dovrà fare nulla per aggiornare il browser: questo, infatti, scarica e installa automaticamente gli update. Chi invece non possiede ancora Chrome può scaricare l’ultima versione stabile del browser da qui in oltre 50 lingue, inclusa quella italiana.