Google Chrome: modifiche alla cache per prestazioni migliori

Google Chrome: modifiche alla cache per prestazioni migliori

Su Google Chrome sono in fase di test modifiche al comportamento della cache Back/Forward (BFCache) che miglioreranno le prestazioni.
Google Chrome: modifiche alla cache per prestazioni migliori
Su Google Chrome sono in fase di test modifiche al comportamento della cache Back/Forward (BFCache) che miglioreranno le prestazioni.

Dopo le schede basate sull’AI, su Google Chrome è in dirittura d’arrivo una modifica significativa al comportamento della cache Back/Forward (BFCache), che consentirà di memorizzare le pagine Web visitate anche se non previsto da queste ultime.

Google Chrome: modifiche al comportamento della BFCache

La novità appare particolarmente interessante in quanto dovrebbe migliorare le prestazioni del browser, ma va al tempo stesso a sollevare qualche preoccupazione tra gli sviluppatori. I cambiamenti, infatti, potrebbero permettere di caricare pagine Web con contenuti obsoleti, cosa che gli addetti ai lavoro molto spesso non vogliono che accada. “A me questo sembra toccare un’area sensibile e non sono sicuro di come si svolgerà nel mondo reale”, ha commentato Daniel Bratell, sviluppatore di Opera.

Allo stato attuale delle cose, quando in una pagina Web viene inserita l’intestazione “Cache-control: no-store”(CCNS) viene anche impedito che venga salvata nella BFCache, mentre con la nuova modifica il colosso di Mountain View andrà ad ignorare questa intestazione per quanto riguarda la memorizzazione in BFCache, in maniera tale che le pagine possano venire ripristinate subito quando l’utente clicca sui pulsanti del browser per avanzare e retrocedere tra i contenuti, il che dovrebbe per l’appunto comportare un miglioramento delle prestazioni.

Google sta implementando il nuovo comportamento della BFCache nelle versioni di test di Chrome, al fine di riuscire a ricavare dati sufficienti per comprendere quale possa essere l’impatto nell’esperienza di navigazione per l’utente finale.

A tal proposito, Fergal Daly, ingegnere di Google, ha sottolineato come l’intestazione CCNS riguardi la cache HTTP standard del browser e non va a sottintendere che la pagina non debba essere caricata nella BFCache, per cui non ci sarebbe una violazione di promesse da parte di “big G”.

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Pubblicato il
4 dic 2023
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