Ci avevamo sperato un po’ tutti, ma Chrome non sarà meno esigente in termini di RAM, almeno per il momento. Google ha scelto di non stringere la mano tesa da Microsoft per sfruttare una funzionalità di Windows 10 in grado di ridurre l’impatto del browser sulle risorse di sistema. Una novità destinata al progetto Chromium e di conseguenza a tutti gli altri software per la navigazione basati sullo stesso motore, Edge incluso.
Chrome: per ora niente Segment Heap
La decisione di bigG è però giustificata. Un ingegnere di Intel ha infatti scoperto che l’attivazione della feature Segment Heap inclusa nel May 2020 Update di W10 ha ripercussioni negative sulle prestazioni di tutto il PC come dimostrato da alcuni test condotti con Speedometer2.0, WebXPRT3 e JetStream2. Il gruppo di Mountain View la disabiliterà dunque di default con l’aggiornamento di Chrome alla release 85, senza però escludere a priori la possibilità di tornare a farne uso in futuro. Questo il commento di Bruce Dawson, uno dei programmatori di Google al lavoro sul progetto.
Il costo sulla CPU (10% di rallentamento su Speedometer 2.0 e 13% di incremento nel consumo della CPU) è secondo noi eccessivo. Abbiamo valutato in modo molto serio la decisione di ripristinare per il momento il cambiamento. Penso che l’incremento dell’impatto sul processore sia sufficiente per influire negativamente sulla durata della batteria.
Una prima implementazione di Segment Heap in Chrome è avvenuta a fine giugno con l’aggiornamento della release Canary all’edizione 85. I test condotti hanno certificato una riduzione dell’utilizzo della memoria in grado di arrivare al 27% in particolari condizioni. Una differenza destinata ad essere apprezzata soprattutto sui PC non proprio recenti o con meno risorse hardware a disposizione.
La versione 86 porterà invece con sé un miglioramento importante per quanto riguarda la riduzione dei consumi, grazie a un’ottimizzazione delle attività JavaScript, a beneficio soprattutto di coloro che si trovano a lavorare o navigare da un laptop.