Google ha raccolto le richieste del Governo cinese e ora il search filtrerà i risultati pornografici .
I filtri adottati da Google.cn già funzionavano su vari temi caldi per il Governo, mostrando al posto dei risultati desiderati il messaggio “la ricerca potrebbe riguardare contenuti non conformi alle leggi, ai regolamenti e alle politiche in vigore”. Per poco alla muraglia digitale non era stato aggiunto il software Green Dam , cui si erano preferiti i filtri standard adottati da Mountain View: ora il controllo diventa più stringente sulla pornografia.
A giugno il governo cinese aveva pesantemente criticato Google, anche attraverso i media, perché mostrava link a materiale pornografico nei suo risultati di ricerca.
Per pressare il gigante la Cina aveva dunque bloccato l’accesso nazionale a Google.com e agli altri siti di Mountain View, ordinando la sospensione di “tutti i domini di ricerca stranieri” fintantoché non fossero stati rimossi i link incriminati.
Alla fine Google ha ceduto , modificando il suo algoritmo per eliminare i risultati a luci rosse. Ha così incassato i ringraziamenti per il “serio atteggiamento” adottato nel combattere tali contenuti e la cessazione della sospensione dei suoi servizi.
Il rapporto tra il motore di ricerca e la Cina è complicato . E di questa storia il porno è solo l’ultimo capitolo. Non è certo la questione più nobile, ma è comunque un nuovo livello di controllo introdotto nel search di Mountain View oltre la Grande Muraglia.
Claudio Tamburrino