Nell’ambito dell’evento Cloud Next OnAir che si chiude questa settimana, Google ha presentato la propria nuova Business Application Platform grazie alla quale sarà possibile realizzare applicazioni, servizi e soluzioni per la gestione dei dati facendo leva su un set di API evolute e con uno sforzo minimo se non nullo in termini di programmazione.
Google Cloud Next OnAir: Business Application Platform
Stando a quanto reso noto dal general manager Amit Zavery si basa sulla tecnologia di AppSheet frutto all’inizio dell’anno di un’acquisizione da parte del gruppo di Mountain View. L’obiettivo dichiarato è quello di “rendere semplice e accessibile la realizzazione delle app senza necessità di scrivere alcun codice”. A più riprese il portavoce di bigG ha sottolineato la differenza tra low-code e no-code, elogiando i vantaggi di quest’ultimo approccio che non richiede la conoscenza di alcun linguaggio. L’azienda ha inoltre citato uno studio condotto da Gartner secondo il quale entro il 2023 nelle grandi realtà enterprise ci saranno quattro volte più citizen developer rispetto agli sviluppatori tradizionali.
La Business Application Platform di Google includerà la tecnologia per la gestione delle API inizialmente messa a punto da Apigee, anch’essa oggetto di un’acquisizione portata a termine dalla società nel 2016.
Troveranno posto funzionalità inedite basate sull’infrastruttura cloud e ideate in modo da far leva sulle potenzialità dell’intelligenza artificiale così come del machine learning, strumenti dedicati a produttività, collaborazione (immaginiamo con un focus sulle modalità di smart working) e sicurezza.
Restando in tema, oggi viene lanciata la beta della API Gateway per consentire la gestione semplificata delle componenti basate su Compute Engine, Kubernetes Engine e App Engine.
Annunciata infine l’avvio della fase Early Access per AppSheet Automation che permette anche a chi non ha competenze tecniche avanzate di automatizzare i processi, potendo contare su un sistema di suggerimenti contestuali curati dall’IA anche per quanto concerne la sicurezza dei dati elaborati.
Nella visione di Google trova posto il concetto di serverless computing che consente agli sviluppatori di realizzare applicazioni in grado di poter essere eseguite senza doversi far carico delle questioni tecniche inerenti l’infrastruttura cloud generando benefici in termini di prestazioni, flessibilità, scalabilità e risparmio delle risorse.