Google Cloud ha annunciato che la migrazione dei dati verso un altro provider sarà completamente gratuita. In pratica, l’azienda di Mountain View non applicherà più i cosiddetti costi di uscita. Le autorità antitrust in Europa, Regno Unito e Stati Uniti hanno avviato indagini sulle pratiche che ostacolano il passaggio tra i servizi cloud.
Nessuna commissione per passare alla concorrenza
Nell’annuncio ufficiale viene evidenziato che Google Cloud supporta un ecosistema aperto, sicuro e interoperabile. Per questo motivo è stata eliminata la commissione di uscita. Gli utenti di tutto il mondo potranno rescindere il contratto senza penali e passare ad un provider cloud concorrente.
Il trasferimento gratuito dei dati è possibile per i clienti che usano i servizi BigQuery, Cloud Bigtable, Cloud SQL, Cloud Storage, Datastore, Filestore, Spanner e Persistent Disk. È necessario inviare una richiesta al team di supporto. Quando arriverà la conferma, l’utente avrà 60 giorni di tempo per completare la migrazione. La corrispondente commissione verrà quindi accreditata in fattura.
L’eliminazione delle commissioni facilita il cambio di provider. Tuttavia, come evidenzia Amit Zavery (Vice Presidente di Google Cloud), rappresentano solo il 2% dei costi totali di migrazione, quindi rimane il principale problema che impedisce lo switch, ovvero le licenze restrittive e sleali.
Alcuni provider sfruttano il loro monopolio software per creare un monopolio cloud. Il riferimento è alle licenze di Microsoft che ostacolano l’uso di sistemi operativi e software di produttività su Google Cloud e altri servizi rivali. Visti i costi eccessivi, i clienti preferiscono mantenere i loro dati su Azure.
Su questa pratica sono state avviate indagini in Europa, Regno Unito e Stati Uniti. Il Data Act, in vigore dall’11 gennaio, impone ai provider cloud che operano in Europa di eliminare i costi di uscita entro i prossimi tre anni.