La prima giornata dell’evento Google Cloud Next ’20, in scena questa volta per ovvie ragioni nell’edizione digitale OnAir, si è aperta con un annuncio dedicato alla sicurezza: al debutto il portfolio Confidential Computing il cui compito è quello di tenere le informazioni al sicuro senza comprometterne accessibilità e possibilità di utilizzo.
Google Cloud: Confidential Computing per la crittografia
Quanto offerto da bigG è una tecnologia che si occupa della crittografia dei dati durante l’elaborazione, preservandone così la riservatezza. Gli ambienti di Confidential Computing mantengono le informazioni criptate in memoria e altrove al di fuori dell’unità centrale di elaborazione (CPU).
Il primo prodotto del portfolio prende il nome di Confidential VMs. Disponibile in beta, offre la crittografia della memoria consentendo ai clienti di isolare ulteriormente i carichi di lavoro nel cloud, senza costringere a intervenire sul codice delle applicazioni o ad accettare compromessi in termini di prestazioni. È accessibile su hardware AMD sfruttando la virtualizzazione delle CPU EPYC di seconda generazione. Così Fabio Fregi, Country Manager Italy di Google Cloud, ha commentato la novità.
Noi di Google crediamo che il futuro del cloud computing si sposterà sempre più verso servizi privati e criptati che offrono agli utenti la certezza di avere sempre il controllo sulla riservatezza dei propri dati. Confidential Computing può sbloccare scenari informatici prima impossibili.
Sempre nella prima giornata di Google Cloud Next ’20, in scena nella versione OnAir trasmessa in digitale, è giunta la presentazione di BigQuery Omni: si tratta di una soluzione basata su Anthos per l’analisi dei dati in ambiente multi-cloud. Per tutti i dettagli far riferimento all’articolo dedicato.