La creatura fin qui misteriosa che sta pian piano crescendo nei laboratori di Mountain View e che sembra poter arrivare un giorno a fagocitare sia Android sia Chrome OS non è più solo un’idea sulla carta, ma un progetto sperimentale confermato: Fuchsia esiste ed è Google a parlarne in modo diretto. Hiroshi Lockheimer, numero uno dei team al lavoro sui due sistemi operativi, ne ha discusso nei giorni che hanno visto andare in scena l’I/O 2019.
Fuchsia, la conferma di Google
La sua natura open source ha fin qui permesso di conoscerne alcune peculiarità, incluso un design preliminare dell’interfaccia come mostrato dagli screenshot allegati a questo articolo. Le nuove informazioni disponibili parlano di una compatibilità con una moltitudine di prodotti: dagli smartphone ai tablet, fino ai laptop e alle apparecchiature della smart home. Alla base di tutto il kernel Zircon, fino a qualche tempo fa conosciuto con il nome in codice Magenta, al posto di quello Linux su cui sono stati realizzati Android e Chrome OS.
Lockheimer alza l’asticella delle aspettative, parlando di una piattaforma “allo stato dell’arte”, senza però accennare né le tempistiche necessarie per poter assistere a un suo debutto né se l’esordio decreterà o meno il pensionamento di Android e Chrome OS.
Stiamo valutando come potrebbe essere un nuovo approccio al sistema operativo. So che le persone là fuori per questo sono parecchio entusiaste: “È il nuovo Android” o “È il nuovo Chrome OS”. Fuchsia è davvero qualcosa di diverso. Fuchsia mira a raggiungere lo stato dell’arte in termini di sistema operativo e ciò che impariamo durante il suo sviluppo può essere integrato in altri prodotti.
Fa anche riferimento al supporto per form factor differenti, che sembra lasciar intendere una compatibilità con dispositivi pieghevoli, indossabili, visori per la realtà virtuale o aumentata e altro ancora.
Fuchsia potrebbe essere ottimizzato per altri form factor. Lo stiamo sperimentando.
Del sistema operativo si parla ormai da quasi tre anni, dalla comparsa delle prime informazioni in merito datata agosto 2016. Google sembra intenzionata a portare avanti l’iniziativa senza alcuna fretta e facendo tutte le valutazioni del caso. Non potrebbe essere altrimenti, considerando che un eventuale lancio avrebbe le potenzialità per andare a modificare equilibri e dinamiche di un mercato, quello mobile, dove oggi la piattaforma Android domina in termini numerici a livello globale.