Dopo l’ annuncio dell’accordo di licenza sottoscritto da Samsung con Microsoft, e che concede a quest’ultima royalty su ogni dispositivo Android venduto dalla prima, è alla fine arrivata la risposta di Google: in fondo il vero bersaglio della strategia offensiva di Redmond .
Mountain View non ha usato giri di parole : “È sempre la stessa tattica da parte di Microsoft: non riuscendo ad aver successo sul mercato degli smartphone, ricorre alle misure legali per cercare di estorcere profitti dai successi degli altri, diminuendo al contempo il ritmo dell’innovazione”.
La risposta di Microsoft non si è fatta attendere, e tramite Frank X. Show, vertice delle comunicazioni, ha prima sintetizzando via Twitter il comunicato di Google come un “Waaaaah” (onomatopeico del pianto di un bambino per gli anglosassoni) e poi chiesto a quelli di Mountain View di concentrarsi su quanto già detto in precedenza : sul perché, cioè, Samsung e HTC hanno accettato accordi di questo tipo, e se non siano gli uomini di Google a dover conseguentemente cambiare qualcosa. O pagare quanto chiesto da Microsoft.
Più chiaramente lo ha poi spiegato Brad Smith, general counsel di Microsoft: “Finora non abbiamo visto neanche un dispositivo Android che non violasse un nostro brevetto”.
Claudio Tamburrino