Google ha presentato i risultati finanziari del quarto ed ultimo trimestre fiscale relativo al 2014, nonché un bilancio dell’anno da poco conclusosi.
Il fatturato degli ultimi tre mesi è stato pari 18,1 miliardi di dollari , una crescita del 15 per cento nonostante le fluttuazioni subite dalle valute a livello globale e il perdurare del periodo di crisi: permette a Mountain View di chiudere il 2014 con un fatturato totale pari a 66 miliardi di dollari , una crescita di 19 punti percentuali rispetto al 2013.
Il guadagno registrato gli ultimi tre mesi è stato inoltre pari a 4,76 milioni di dollari, con 6,88 dollari di guadagno per azione.
Wall Street, d’altra parte, si aspettava da BigG questi numeri e anche di più : per la prima volta negli ultimi cinque anni, lo scorso trimestre non aveva visto Mountain View segnare una crescita del fatturato superiore al 20 per cento, traguardo mancato anche negli ultimi mesi del 2014. Non raggiunto anche l’obiettivo di guadagno per azione di 7,13 dollari, previsto dagli analisti finanziari.
Anche per questo, subito dopo l’annuncio dei risultati ottenuti da parte di Mountain View, le contrattazioni in Borsa hanno fatto segnare alle sue azioni un lieve calo, per recuperare poi fino ad un (seppur debole) più due per cento.
Nel dettaglio il fatturato maggiore resta per Google ancora quello generato dall’advertising, anche a mezzo mobile: 12,43 miliardi di dollari sono stati incamerati tramite questo canale solo negli ultimi tre mesi, cioè il 69 per cento del totale del fatturato ed una crescita di 18 punti rispetto al 2013. A questi si aggiungono i 3,72 miliardi incassati dai siti partner e quasi 2 miliardi generati attraverso altre fonti.
Nello specifico, il 14 per cento del fatturato deriva dai link a pagamento ed è cresciuto di circa 11 punti percentuali rispetto al trimestre scorso: al contrario il costo per click è diminuito di circa 3 punti percentuali rispetto al trimestre scorso e di 8 rispetto allo stesso periodo 2013.
La divisione hardware dimostra di poter fare meglio, con la sproporzione tra la domanda e l’offerta per Nexus 6 e la marginalità di Google Glass, come si era già intuito dall’ interruzione delle vendite del device.
Per quanto riguarda la distribuzione geografica, come nel caso di Facebook il mercato internazionale diventa sempre più rilevante: per Big G il traffico extra-USA nell’ultimo trimestre dell’anno conta per il 56 per cento del totale del fatturato.
Claudio Tamburrino