Il nuovo anno si apre con l’ennesimo investimento economico di Alphabet (vale a dire Google) in terra cinese, con gli interessi di Mountain View che questa volta si focalizzano sull’e-sport e portano ben $120 milioni nei conti bancari di un’azienda chiamata Chushou . Google può approfittarne per mettere ancora radici nel paese in cui l’omonimo motore di ricerca Web è tutt’ora bloccato (cioè censurato), mentre l’azienda interessata può espandere il proprio orizzonte al di fuori dei confini nazionali.
Chushou è un player del ricco mercato degli e-sport cinesi, e più in particolare degli stream in diretta dei giochi mobile – un’attività apparentemente molto popolare nel paese asiatico. L’azienda può vantare 8 milioni di utenti e 250.000 dirette video al giorno, mentre una concorrente come Douyu TV gestisce qualcosa come 30 milioni di utenti giornalieri.
Nel caso di Chushou, l’infusione di denaro proveniente da Alphabet/Google servirà a far crescere il business in patria ma anche a dotarlo di un respiro più internazionale, così da invogliare gli utenti dei paesi che non comunicano nella lingua dei sino grammi.
Nel commentare l’investimento, Frank Lin – responsabile del’espansione di Google nei paesi nord-asiatici – ha descritto Chushou come una “piattaforma impressionante, con una base appassionata e in rapida crescita di creatori di contenuti e di consumatori”.
Di fatto, i 120 milioni di dollari investiti in Chushou confermano l’interesse sempre più attivo del colosso americano dell’advertising verso il mercato cinese – un interesse che di recente ha portato l’azienda ad annunciare l’apertura di un nuovo centro di ricerca per l’intelligenza artificiale. Censura della ricerca Web a parte, insomma, per Google la Cina è sempre più vicina.
Alfonso Maruccia