Google ha annunciato l’entrata in funzione del primo impianto geotermico che genera elettricità per due data center in Nevada. Questa fonte di energia rinnovabile si aggiunge al fotovoltaico e all’eolico (già usate dall’azienda di Mountain View) che, come è noto, sono intermittenti.
Energia pulita sempre disponibile
L’obiettivo ambizioso di Google è usare energia carbon-free 24/7 per tutti i data center e gli uffici entro il 2030. Per raggiungerlo sono stati effettuati importanti investimenti in tecnologie e progetti relativi a fonti di energia rinnovabile. Uno di essi è stato avviato in collaborazione con la startup Fervo. Dopo circa due anni è operativo il primo impianto geotermico che permetterà di generare l’elettricità necessaria ai due data center di Henderson e Reno in Nevada.
L’impianto non funziona in modo tradizionale. Come si vede nel video, Fervo ha scavato due pozzi che proseguono in orizzontale. L’acqua fredda pompata nel sottosuolo viene riscaldata dal calore della roccia e successivamente viene portata in superficie. Il vapore generato dal calore alimenta una turbina che lo converte in elettricità.
Si tratta di tecnologie prese in prestito dall’industria del petrolio e del gas per sfruttare il calore che in precedenza sarebbe stato di difficile accesso. Nei due pozzi sono installate fibre ottiche che consentono di monitorare flusso, temperatura e prestazioni del sistema in tempo reale.
Google investirà ulteriori risorse nell’energia geotermica, in quanto è sempre disponibile, a differenza di quelle fotovoltaica ed eolica che dipendono dalla luce solare e dal vento. Secondo il Dipartimento di Energia degli Stati Uniti, l’energia geotermica può fornire fino a 120 GW di energia entro il 2050 e coprire oltre il 16% del fabbisogno di elettricità.